Marte o il Pianeta Rosso?

Il quarto pianeta dal Sole… chiamato il Pianeta Rosso

Oggi parliamo di Marte, quarto pianeta del Sistema Solare e il secondo più vicino alla Terra dopo Venere. Il pianeta è spesso chiamato il “Pianeta Rosso” a causa del suo colore rosso-arancione causato dalla presenza di ferro ossidato sulla sua superficie.

È un pianeta roccioso, simile alla Terra, con una crosta, un mantello e un nucleo di ferro. Possiede un’atmosfera sottile ed un clima freddo e secco, è un po’ più piccolo della Terra, con una superficie di circa 145 milioni di chilometri quadrati, circa la metà di quella terrestre, ma con una massa La massa di Marte è 6.39 x 1023kg, pari a circa il 10% della massa terrestre.inferiore a quella del nostro pianeta. Inoltre Marte ha una gravitàGravità alla superficie: circa 3.71 m/s2; pari a circa un terzo della gravità terrestre. molto più debole di quella terrestre. E chi volesse vivere un anno su Marte4 anni marziani sono circa 7 anni e mezzo terrestri…. si accorgerebbe che il suo periodo di rivoluzione é di circa 687 giorni terrestri. Il giorno su Marte è leggermente più lungo di quello terrestre, durando circa 24 ore e 39 minuti.

Il pianeta è stato oggetto di interesse per gli scienziati e gli appassionati di astronomia per decenni, in quanto è l’unico pianeta del Sistema Solare, oltre alla Terra, a essere considerato potenzialmente abitabile. Ciò è dovuto alla scoperta di tracce di acqua liquida sulla sua superficie, che potrebbero fornire le condizioni necessarie per lo sviluppo della vita. Marte ha una storia geologica e climatica molto diversa dalla Terra, con periodi di forte attività vulcanica e cambiamenti climatici estremi.


Monte Sharp, Mars
Il mosaico è composto da 18 singole immagini, e si pensa che il vento abbia scavato la valle più grande, che inizia molto più in alto sul Monte Sharp, la montagna marziana alta 5 Km. ai cui piedi Curiosity sta salendo dal 2014. La montagna è composta da strati, con i più vecchi in basso e i più giovani in alto. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Marte è stato esplorato da numerose missioni spaziali, tra cui la NASA Mars Rover Missions e la missione Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea. Attualmente, ci sono diversi progetti in corso per colonizzare Marte, tuttavia, la colonizzazione rimane ancora una sfida tecnologica e logistica molto grande.

Come dicevo prima, Marte ha una temperatura media di circa -63°C, che è molto più fredda della Terra; la sua superficie è molto simile a quella del nostro pianeta, infatti è caratterizzata da grandi valli, canyon, crateri da impatto e pianure. Si trovano anche una serie di vulcani, tra cui il più grande del Sistema Solare: è il Monte Olimpo, con un’altezza di oltre 21 chilometri.


Olympus Mons, Mars
Questa immagine mostra una vista generale dell’Olympus Mons, alto 22 km. Il suo enorme diametro di base di 600 km chiaramente visibile. Credit: Gerhard Neukum,Global Surveyor (camera MOLA) e dal fotomosaico della camera MOC del Global Surveyor.

Oltre alla Mars Rover Missions, altri numerosi veicoli spaziali hanno esplorato la sua superficie: Spirit, Opportunity e Curiosity della NASA, la missione Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea e il Il rover Perseverance sempre della NASA, lanciato nel 2020 e che è attualmente sul pianeta. Come avete capito è un pianeta parecchio gettonato!!

La sua atmosfera è composta principalmente da anidride carbonica, con tracce di azoto e argon, con una pressione La pressione atmosferica al livello del mare sulla Terra è di circa 1000 mbar, mentre sul suolo di Marte è mediamente 9 mbarinferiore a quella terrestre, ossia molto sottile; gli scienziati pensano che sia stata in gran parte persa nello spazio a causa della mancanza di un campo magnetico protettivo.


Rover Curiosity, NASA
Il rover Curiosity della NASA ha catturato questa nuvola iridescente a forma di piuma subito dopo il tramonto del 27 gennaio 2023, il 3.724° giorno marziano (o sol) della missione. Mentre la maggior parte delle nuvole marziane si libra a non più di 60 chilometri dal suolo ed è composta da ghiaccio d’acqua, queste nuvole sembrano trovarsi più in alto, dove fa molto freddo. Ciò suggerisce che queste nuvole sono fatte di anidride carbonica, o ghiaccio secco. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

A proposito di campo magnetico…

La sonda MAVENMars Atmosphere and Volatile EvolutioN della Nasa, che si trova da oltre cinque anni nell’orbita del pianeta, ha raccolto una serie di dati che hanno consentito di sviluppare un modello sulla ‘fuga’ dell’atmosfera di Marte, trasformandolo in una landa desolata.

In pratica, intorno ad esso si muovono sistemi di correnti elettriche, che formano un complesso reticolo energetico e hanno scatenato una serie di processi fisici all’origine della dispersione dell’atmosfera nello spazio. Il fenomeno è al centro di uno studio pubblicato su Nature AstronomyThe global current systems of the Martian induced magnetosphere; l’indagine è stata condotta da un gruppo di ricercatori statunitensi, coordinato dal Laboratorio di Fisica Spaziale ed Atmosferica dell’Università del Colorado-Boulder.

Il Pianeta Rosso, quindi, non genera un proprio campo magnetico, ad eccezione di alcune aree di crosta magnetizzata relativamente piccole. Il processo che porta alla formazione di un campo magnetico indotto è piuttosto complesso ed è collegato alle interazioni tra il vento solare e i corpi celesti in cui si imbatte: tale flusso, infatti, è anche magnetizzato e questa sua caratteristica gli consente di insinuarsi facilmente nella parte alta dell’atmosfera di pianeti privi di campo, come Marte. Le correnti che il vento solare suscita nella ionosfera del pianeta producono un accumulo e un rafforzamento del magnetismo, creando una cosiddetta ‘magnetosfera indotta’.

Marte ha due piccoli satelliti, Phobos e Deimos, due asteroidi che si crede siano stati catturati dalla gravità del pianeta, di cui vi racconterò più avanti.


Map Mars,
L’immagine mostra la mappa del cratere della calotta Nord di Marte. Credit: Credit: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona

Il cratere di Marte, NASA JPL
L’oggetto che ha colpito la calotta, con la sua forza ha provocato un enorme esplosione, perforandola. Si noti il colore più scuro dove l’impattatore ha penetrato e scavato il sottile strato di ghiaccio, spandendo ovunque la sabbia scura sottostante. Credit: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona

Meteoriti su Marte
Questa immagine è stata scattata dal Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, il 5 settembre 2021. I crateri si sono formati in seguito all’impatto di un meteorite su Marte, evidenziati in blu per rendere i dettagli più visibili all’occhio umano. Credit: NASA, JPL.

Se volete potete “giocare” esplorando Marte utilizzando: Global CTX Mosaic of Mars.

Tuttavia, il pianeta rimane ancora un’area di grande interesse per la ricerca scientifica e potrebbero emergere ulteriori scoperte che potrebbero cambiare la nostra comprensione del pianeta.