L’approvazione del progetto in Consiglio di Stato

La discussione del progetto dell’Osservatorio Gorda al Consiglio di Stato

Ragazzi ho delle bellissime novità, ieri ho incontrato Francesco Fumagalli, il Direttore dell’Osservatorio Astronomico Calina per una piacevole chiacchierata… ma non solo! Io ne ho approfittato per fargli una nuova intervista… il perché?… Ve lo dico tra un momento, adoro tenervi sulle spine!!

«Ciao Francesco, ho saputo che ci sono delle novità riguardanti il nuovo osservatorio a Gorda vero?»

Hai proprio ragione Paola, finalmente è stato pubblicato il messaggio del Consiglio di Stato di questa richiesta di un milione di franchi al Gran Consiglio e se verrà approvato verso gennaio o febbraio del 2024 il finanziamento, allora si potrà iniziare coi lavori, perché questo “via libera” permetterà di accedere ai finanziamenti del Cantone ma libera anche tutte le promesse di contribuzione di altri enti privati e pubblici, come per esempio il Comune di Blenio o la Berghilfe che dopo il Cantone sono i nostri sostenitori più consistenti.

«Quanti anni sono passati dall’idea iniziale di costruire l’Osservatorio a Gorda?»

Diciamo che l’idea è partita nel 2015, ma seriamente si è partiti nel 2016 con costanza e sistematicità, quindi sono 7 anni, ma bisogna ammettere che c’è stato in mezzo anche la pandemia, e li si è perso un anno e mezzo. Poi a progettazione in corso si è deciso di fare una variante al progetto, per migliorare alcune funzionalità, ed anche questo ha rinviato di un annetto circa la partenza dei lavori. Ma comunque ci vogliono sempre un po’ di anni per queste cose, alcuni osservatori hanno avuto periodi di incubazione decisamente più lunghi; per esempio quando ho costruito l’osservatorio che c’è ad Aosta ci sono voluti la bellezza di 13 anni per incominciare a fare osservazioni. Ecco il motivo per cui so che gli iter burocratici sono abbastanza lunghi.

«Allora possiamo dire di essere stati abbastanza fortunati!!!»

Eh si, davvero!

«Avete avuto qualche difficoltà nel riuscire a capire come andavano fatte le cose?»

No, abbiamo solo dovuto capire anche noi quali erano i meccanismi finanziari preposti, visto che il finanziamento pubblico è molto consistente quindi si entra in certe regole complicate dei lavori pubblici, quindi tutto molto difficoltoso, ma una volta capito questo i tempi sono stati abbastanza regolari.

«Ma allora quando pensate di iniziare i lavori al Gorda?»

Ecco, lo scavo… sempre che sia tutto in ordine, che tutte le approvazioni vengano date ecc… si farà il primo scavo col disgelo, ovviamente perché finché il terreno è ghiacciato non si può far proprio nulla… per cui sarà verso maggio… giugno. Mentre già a partire da febbraio, marzo al più tardi, potremmo già operare con tutta la parte tecnica che si sviluppa in officina… cupola, telescopio, ottiche.. quindi se tutto procede liscio potrebbe già essere pronta verso settembre, ottobre, però non so se la parte della struttura esterna sarà pronta già per quelle date. Perché la parte della costruzione è davvero importante.

«Mi parleresti un po’ delle attività che si svolgeranno una volta terminata la costruzione?»

Si svolgeranno diverse attività: dalla didattica e divulgazione come prima cosa, perché oltre al telescopio principale da 80 cm, ci saranno altri strumenti secondari a disposizione per la divulgazione, per esempio ci sarà un telescopio solare e altri telescopi minori per l’osservazione dei pianeti, e ci sarà un’ insieme di strumentazione idonea. Per quanto riguarda il telescopio principale oltre ad essere usato per la divulgazione, sarà usato essenzialmente per la ricerca.

«Ma oltre ad essere usato chiaramente in loco, si potrà usare anche da remoto?»

Certo che si potrà usare anche da remoto, sopratutto in inverno, perché la stagione migliore per le osservazioni… le notti sono più lunghe e si può incominciare le osservazioni decisamente presto; l’unica cosa difficoltosa è il raggiungere la capanna se c’è ghiaccio e neve, anche se i Capannari fanno sevizio con la motoslitta, arrivarci non è così semplice ecco perché l’uso del remoto è quasi obbligatorio.

«Ora una curiosità, io chiamo l’Osservatorio Gorda, invece ho letto dalla documentazione che mi hai inviato il nome Gionitus, come mai?»

Allora l’idea ci è venuta all’inizio di dargli un nome antico, perché c’è una formella posta sulla torre campanaria del campanile di Giotto a Firenze, in cui vengono rappresentate tutte le arti scientifiche e tecniche in cui si trova questa allegoria di Gionitus che è considerato il fondatore dell’osservazione astronomica come si faceva all’epoca… che era soltanto una astronomia ad occhio nudo e di posizione, si guardavano le distanze angolari tra una stella e l’altra o tra un pianeta e le stelle…


Gionitus, Campanile Giotto
L’immagine mostra la formella con Gionitus, inventore dell’astronomia, collaboratore di Andrea Pisano 1343-1350. Credit: BCS

Fino a quando ai primi del 600 Galileo Galilei introdusse i primi telescopi, diventando così il padre della scienza moderna.

Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono.” Galileo Galilei

«Utilizzerete il progetto tecnico predisposto dall’Architetto Terzi?»

Sì, esatto! Perché è proprio con lui che abbiamo sviluppato la variante e poi lui farà la parte della progettazione esecutiva.

«Si sono interessate molte persone al progetto?»

Si, certo sia amatori che degli istituti di ricerca, un esempio: lavoreremo a stretto contatto con l’Osservatorio finlandese di Turku, il quale ha sviluppato degli strumenti che si chiamano polarimetri che sono in grado di fare delle immagini a luce polarizzata, e questa è una tecnica che si usa per andare a controllare sui pianeti extrasolari se ci sia per caso acqua sulla superficie, perché la luce riflessa su un mare o su un lago è polarizzata per cui se ci sono sufficienti intensità di luce con questo grado di polarizzazione questo indicherebbe che sulla superficie di questo pianeta effettivamente si troverebbe acqua liquida, ma questo vale anche per la clorofilla, si sa che la luce riflessa dalle foglie delle piante ha una sua particolare polarizzazione, per cui si potrebbe vedere se su altri pianeti questa caratteristica c’è e questo darebbe un segnale che su questo pianeta ci sia vegetazione.

Per cui prossimamente mi recherò personalmente a Turku a prendere un polarizzatore, questo per vedere come sono fatti gli attacchi meccanici e di progettazione, così da poterlo piazzare perfettamente nel suo alloggio.

«Ma visto che ci sono diversi strumenti, se qualche astronomo dilettante volesse mettere il suo telescopio potrà farlo?»

Certo che si, se qualcuno volesse passare un week end, oppure una settimana al Gorda, potrà posizionare il suo telescopio all’interno dell’Osservatorio dove potrà alloggiare temporaneamente o anche permanentemente controllandolo poi da remoto uno strumento personale. Utilizzando la capanna Gorda come base.

«Quante presenze prevedete di avere più o meno in un anno?»

Diciamo che si spera di avere all’incirca mille presenze all’anno, più o meno. Il momento più importante lo si potrà avere nei mesi estivi, ma non sarà una cosa invasiva e poi non è assolutamente un turismo elitario, per cui chiunque potrà arrivare alla capanna per godersi alla sera un bellissimo cielo stellato. E noi nel periodo estivo garantiremo una presenza continua per le osservazioni, corsi, in modo da innescare una attività per le osservazioni. Verranno coinvolti anche i ragazzi tramite le associazioni tipo il Centro Pro Natura Lucomagno, la Fondazione scienze della vita di Olivone ed in particolar modo la Scuola Alpina che organizzeranno delle serate in osservatorio, anche se questa attività la svolgiamo tutt’ora.

Ora qui di seguito vi metterò il documento riguardante la discussione dello Stanziamento di un sussidio a fondo perso per la costruzione dell’Osservatorio Astronomico Gorda.



E allora speriamo che le cose procedano nel migliore dei modi, ed io da parte mia attenderò fiduciosa nuovi risvolti. Grazie come sempre, della piacevole chiacchierata e a presto!!!