Le Tarantole… e la Grande Nube di Magellano

Dal deserto ALMA e la Grande Nube di Magellano


30 Doradus, Large Magellanic Nebula, VLT, ESO, VISTA, ALMA
L’ immagine mostra la formazione stellare nota come Nebulosa Tarantola, ubicata nella regione stellare 30 Doradus, dove si vedono delle stelle luminose e tenui, con nubi rosate di gas caldi. È una foto composita, scattata nell’infrarosso e ripresa da tre telescopi l’HAWK-I VLT (Very Large Telescope) dell’ESO e da VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy) supportati da ALMA (Atacama Large Millimeter/ Submillimeter Array) Credit: ESO, ALMA

Devo dire che a me i ragni piacciono, adoro questi animaletti pelosini… ma le nebulose ancora di più, e questa in particolare devo dire che è davvero fantastica…

Stasera vi voglio portare verso la Grande Nube di Magellano. Come sempre vi dovete sedere comodi e allacciare le cinture di sicurezza, si parte per la galassia satellite della Via Lattea. Dovete sapere che questa parte dell’Universo è una delle regioni più luminose e attive nel nostro vicinato cosmico, si trova a soli 180.000 anni luce dalla Terra… Una distanza più o meno 100 volte maggiore di quella che ci separa dalla Nebulosa di Orione. Pensate a come vedremmo la Tarantola se fosse alla stessa distanza di M42!
Al centro della Nebulosa della Nube di Magellano si trovano delle stelle davvero massicce: considerate che alcune superano 150 volte la massa del nostro Sole; ecco perché gli scienziati trovano questa parte del cosmo perfetta per studiare come le nubi di gas si condensano per la gravità, in modo da formare nuove stelle.

Inizialmente, gli studiosi pensavano che i gas che si trovano in queste aree fossero troppo sparsi e troppo “burrascosi” perché la gravità potesse raccoglierne sufficientemente per formare una generazione di nuove stelle. In realtà hanno scoperto che il meccanismo di “feedback” (o retroazione in italiano), può condizionare anche pesantemente la formazione di nuovi astri. I venti stellari emessi dalle giovani stelle e da quelle di massa elevata, sono in grado di favorire o inibire la formazione stellare, facendo condensare o disperdendo il gas freddo. Ed è questa la particolarità della Nebulosa Tarantola; siccome è abbastanza vicina la si può studiare con facilità, cercando di capire come si formavano le stelle 10 miliardi di anni fa circa, quando incominciava a nascerne la maggior parte.


Magellan Nebula, Hubble, ESA, NASA
Questa immagine della Nebulosa di Magellano ripresa dall’Hubble, mostra la culla delle nuove e luminose stelle. Credit: ESA/NASA/Hubble

Ed è a questo punto che entra in gioco anche ALMA (Atacama Large Millimeter/Submillimeter Array) Un telescopio davvero moderno, situato nel deserto dell’Atacama in Cile; che studia la luce infrarossa e le onde radio provenienti dagli oggetti più freddi che si trovano nell’Universo.


ALMA's Telescope, Tarantole, ESO
Nella panoramica, si possono notare le antenne di ALMA a Chajnantor, 5.000 metri dal livello del mare, nel deserto di Atacama in Cile. Insieme ad un bellissimo Giove sullo sfondo, a destra la Grande e la piccola nube di Magellano. Credit: ALMA/ESO

Con le nuove ricerche, gli scienziati continuano a misurare e mappare la Nebulosa Tarantola, trovando che le grandi nubi di gas freddo collassando generano nuove stelle, questo fa capire, come grandi quantità di energia possano essere rilasciate da queste nuove e giovani stelle.
Ed è qui che finisce anche oggi il nostro fantastico viaggio all’interno del nostro luminoso Universo… al prossimo viaggio!!!


Tarantula Nebula, Webb, ALMA
Ultime notizie dal telescopio Webb: l’immagine che vedete sopra, mostra la regione della Nebulosa Tarantola, qui si possono osservare decine di stelle mai notate prima perché erano coperte dalla polvere del Cosmo. In fondo noterete una regione blu pallido più attiva… potrebbero essere nuove giovani stelle massicce… ma lo scopriremo più avanti. Credit: NASA, ESA, CSA, STScI, Webb ERO Production Team.