Cancro

La Costellazione del Cancro e dove trovarla


Cancro
Cancer – Cnc
(credit: l’Astronomia, 1983)

Questa costellazione zodiacale si trova tra i Gemelli ed il Leone, con una estensione di 306 gradi quadrati. Al contrario delle due costellazioni citate, al suo interno non c’è alcuna stella brillante utile ad individuarla. Si può quindi partire da Polluce (la beta dei Gemelli), dirigersi verso Regolo (l’alfa del Leone) e fermarsi a metà strada. Si individueranno alcune stelle di quarta grandezza: la più brillante è la beta del Cancro. L’oggetto più notevole di questo asterismo è l’ammasso stellare aperto del Presepe, incorniciato, nei pressi dell’eclittica, da un quadrilatero di stelle: la gamma e la eta a nord, la delta e la in theta a sud; le sue stelle sono numerate da 38 a 42. Esiste una discreta confusione nella denominazione delle stelle mediante le lettere delle stelle, quindi diamo qui le corrispondenze con i numeri di Flamsteed:

  • 2 e 4 sono ω1 e ω2
  • 21 e 22 sono 𝝋1 e 𝝋2
  • 30 e 32 sono 𝞶1 e 𝞶2
  • 51, 59, 64 e 66 sono 𝞼1, 𝞼2, 𝞼3, 𝞼4
  • 62 e 63 sono 𝜊1 e 𝜊2
  • 45 e 50 sono A1 e A2
  • 20 e 25 sono d1 e d2
  • 49 è la identificata con b e la 36 con c.

Mitologia

Nonostante l’aspetto poco appariscente, anche il Cancro è una costellazione antica. Ne parlano già Eudosso e Ipparco e prima di loro, nella filosofia caldea si può trovare il riferimento alle porte sostiziali corrispondenti alle costellazioni del Cancro (solstizio estivo) e del Capricorno (solstizio invernale); attraverso la Porta Oscura del Cancro le anime scendono dal cielo per entrare nei corpi. Sia in greco che in latino. il nome significa granchio o gambero; anche se gambero e granchio sono tra loro differenti, questa costellazione appare variamente rappresentata negli atlanti con le figure dei rispettivi animali. La stella iota a nord e la alfa a sud (il cui nome é Acubens, la pinza), danno l’idea di due chele che si dipartono dal quadrilatero centrale sopra citato, che rappresenterebbe il corpo dell’animale, in cui la gamma e la delta sarebbero gli occhi. Un’altra spiegazione più fantasiosa dell’origine del nome è collegata al fatto che Il Sole, giunto al sosltizio d’estate nel punto più alto dell’orizzonte, incomincia a scendere, procedendo quindi a ritroso come un gambero. Antico è anche il nome attribuito all’ammasso, percettibile ad occhio nudo, oggi noto col nome di Praesepe, antecedente quindi al presepio introdotto da Francesco d’Assisi. Il termine dovrebbe essere tradotto eventualmente con le parole “Mangiatoia” oppure “Greppia”. Plinio il Vecchio lo denominava così nella sua descrizione, in cui è contornato da due stelle chiamate “gli asini”: sono la gamma (Asellus borealis) e la delta (Asellus australis).

Stelle doppie

Ʃ 1177 (8h 2.6m +27°40′ si individua a sud est della stella 𝛘 dei Gemelli. Le componenti bianche. hanno magnitudini 6.6 e 7.3 e sono separate da 3.5″.
Ʃ 1187 (8h 6.3m +32°22′) si trova all’angolo nord occidentale della costellazione, ai confini con la Lince ed i Gemelli. È una bella coppia, composta da due stelle biancastre di magnitudini 7.2 e 8.0, separate di 2.5″.
ƺ (8h 9.6m +29°42′) si tratta di uno dei più famosi sistemi multipli, con una magnitudine totale di 5.1. Le due componenti più luminose A e B sono bianco-gialle e formano un sistema stretto, in cui le due componenti orbitano una attorno all’altraa con periodo di quasi 60 anni: la loro separazione attuale 0.7″ e sta lentamente diminuendo. La terza componente è la C, una stella gialla di magnitudine 6.0 legata gravitazionalmente alle altre due, ad una distanza di circa 6″; si è calcolato che il periodo dei sistema AB-C superi i mille anni. Il moto dalla componente C non è però regolare, e dalle sue variazioni si è dedotto che questa stella abbia, a sua volta, una compagna invisibile, con la quale orbita in 17.6 anni. Il quartetto é a circa 70 anni luce da noi.
24 (8h 23.7m +24°42′) le componenti, di magnitudini 7.1 e 7.7 sono separate di 5.9″; la più debole delle due è a sua volta una binaria molto stretta, col periodo di soli 22 anni.
𝜑1 (8h 23.8m +27°6′) è anche identificata con il numero 22 ed una bella coppia di due stelle uguali (magnitudine 6.3) bianche, distanti 5.1″ una dall’altra.
Ʃ 1245 (8h 33.2m +6°48′) le due componenti sono diseguali (magnitudini 6.0 e 7.2), separate di 10.3″; c’è un’ulteriore compagna di decima magnitudine ad una distanza di 93″.
𝛿 (8h 41.8m +18°21′) la primaria, di magnitudine 4.2 ha una debole compagna ottica di dodicesima grandezza a 38″.
i ( 8h 43.7m +28°57′) le due componenti sono disuguali (magnitudini 4.2 e 6.8), separate di 30.5″.
57 (8h 51.2m +30°46′) è una bella coppia, formata da due stelle giallo-aracione, di magnitudini 6.3 e 6.5, separate di 1.5″. A 56″ appare un’altra stella di nona grandezza.
64 (8h 56.5m +32°37′ ) la stella arancione di quinta grandezza ha una compagna di nona a 90″.
66 (8h 58.3m +32°27′ ) le due componenti disuguali (magnitudini 5.9 e 8.3) sono separate di 4.6″.
Ʃ 1311 (9h 4.6m +23°11′ ) le due stelle giallastre di magnitudini 6.7 e 7.3 sono separate di 7.7″.

Stelle variabili

R (8h 13.8m +11° 53′) è una variabile tipo Mira, di colore rosso; varia tra le magnitudini 6.2 e 11.8 in 362 giorni.
X ( 8h 52.6m +11° 25′) è una semiregolare estremamente rossa, variabile tra le magnitudini 5.9 e 7.5 in circa 170 giorni.
RS (9h 7.6m +31° 10′) è una variabile piuttosto luminosa, una irregolare rossa che in circa 120 giorni oscilla tra le magnitudini 5.3 e 6.4.

Ammassi e nebulose

M 44 (8h 37.5m +19°52′) Messier 44 è noto anche con la sigla NGC 2632, ed è il celebre ammasso aperto Praesepe; è praticamente visibile ad occhio nudo dato che la sua magnitudine globale è 4.4 e si estende su 90′, ed è bello osservarlo con un binocolo o uno strumento a grande campo per apprezzarlo intermente. Galileo Galilei fu il primo a scoprirne la struttura stellare con il suo cannocchiale, notando le stelle più brillanti che lo componevano, ed oggi si ritiene che almeno 200 stelle, fino alla quattordicesima grandezza, ne facciano parte. La stella pìù brillante è la epsilon (magnitudine 6.3) mentre ben 80 steIle sono più luminose della decima magnitudine; il gruppo si trova a 525 anni luce circa da noi. Come nel caso dell’ammasso delle Iadi nel Toro, il Praesepe mostra di possedere lo stesso moto proprio annuo, per cui si ritiene che i due ammassi abbiano avuto la medesima origine, anche perchè mostrano di avere pure la stessa età (indicativamente 400 milioni d’anni). Sono però alquanto separati tra loro.
M 67 (8h 48.3m +12°0′) Messier 67 è un altro ricco ammasso aperto, con magnitudine totale di 6.7 ed diametro di 15′; si trova a poco meno di 2° ad ovest della stella alfa ovvero circa 9° a sud del Praesepe; si ritiene contenga circa 500 stelle. È molto più lontano di M 44, con distanza stimata attorno a 2500 anni luce. Ma la sua peculiarità è di essere anche molto distante dal piano della Via Lattea (circa 1500 anni luce), a differenza di quasi tutti gli ammassi aperti che vi sono contenuti. Probabilmente questa sua particolarità è anche connessa alla sua età, stimata a 10 miliardi di anni, maggiore rispetto a quelle di quasi tutti gli altri ammassi stellari aperti.