Dal deserto ALMA e la Grande Nube di Magellano

Devo dire che a me i ragni piacciono, adoro questi animaletti pelosini… ma le nebulose ancora di più, e questa in particolare devo dire che è davvero fantastica…
Stasera vi voglio portare verso la Grande Nube di Magellano. Come sempre vi dovete sedere comodi e allacciare le cinture di sicurezza, si parte per la galassia satellite della Via Lattea. Dovete sapere che questa parte dell’Universo è una delle regioni più luminose e attive nel nostro vicinato cosmico, si trova a soli 180.000 anni luce dalla Terra… Una distanza più o meno 100 volte maggiore di quella che ci separa dalla Nebulosa di Orione. Pensate a come vedremmo la Tarantola se fosse alla stessa distanza di M42!
Al centro della Nebulosa della Nube di Magellano si trovano delle stelle davvero massicce: considerate che alcune superano 150 volte la massa del nostro Sole; ecco perché gli scienziati trovano questa parte del cosmo perfetta per studiare come le nubi di gas si condensano per la gravità, in modo da formare nuove stelle.
Inizialmente, gli studiosi pensavano che i gas che si trovano in queste aree fossero troppo sparsi e troppo “burrascosi” perché la gravità potesse raccoglierne sufficientemente per formare una generazione di nuove stelle. In realtà hanno scoperto che il meccanismo di “feedback” (o retroazione in italiano), può condizionare anche pesantemente la formazione di nuovi astri. I venti stellari emessi dalle giovani stelle e da quelle di massa elevata, sono in grado di favorire o inibire la formazione stellare, facendo condensare o disperdendo il gas freddo. Ed è questa la particolarità della Nebulosa Tarantola; siccome è abbastanza vicina la si può studiare con facilità, cercando di capire come si formavano le stelle 10 miliardi di anni fa circa, quando incominciava a nascerne la maggior parte.

Ed è a questo punto che entra in gioco anche ALMA (Atacama Large Millimeter/Submillimeter Array) Un telescopio davvero moderno, situato nel deserto dell’Atacama in Cile; che studia la luce infrarossa e le onde radio provenienti dagli oggetti più freddi che si trovano nell’Universo.

Con le nuove ricerche, gli scienziati continuano a misurare e mappare la Nebulosa Tarantola, trovando che le grandi nubi di gas freddo collassando generano nuove stelle, questo fa capire, come grandi quantità di energia possano essere rilasciate da queste nuove e giovani stelle.
Ed è qui che finisce anche oggi il nostro fantastico viaggio all’interno del nostro luminoso Universo… al prossimo viaggio!!!
