La Nube di Oort… e le sue “magie”

Una nube davvero misteriosa, dove nascono le Comete

Eccovi qui… vi va se oggi vi racconto qualcosa sulle falene?? Si avete capito benissimo… sapete quelle simpatiche e pigre farfalline notturne adoratrici delle luci… che arrivano quando accendete la lampada di sera?… Le vedete soprattutto nelle notti estive… E va bene, stavo scherzando, ma l’esempio che vi ho fatto ora, calza davvero a pennello per quello che vi dirò tra poco, perché vi vorrei parlare della nube di Oort… se non mi sbaglio ne avete già sentito parlare.

Ma andiamo con ordine prima di tutto vorrei dirvi chi era il signor Jan Oort… nato in Frisia fu l’astronomo olandese che provò che la nostra Via Lattea ruotava, perché aveva analizzato il movimento delle stelle, poi nel 1950 seguendo quello che Ernst Öpik ipotizzava prima di lui, postulò che le comete avevano un origine comune, e cioè provenivano tutte da un vasto guscio sferico estremamente distante di corpi ghiacciati che circondavano il nostro Sistema Solare. Questo gigantesco sciame di oggetti, occupa uno spazio davvero ciclopico, praticamente ha una distanza compresa tra 5.000 e 100.000 unità astronomicheLa distanza tra il Sole e la Terra pari a 149.597.870.700 metri, ovvero una distanza davvero enorme 1 anno luce. e per darvi un’idea di cos’è la Nube di Oort vi posso dire che è la regione più distante del nostro Sistema Solare e si estende da un quarto a metà strada dal nostro Sole alla stella successiva.


Nuage Oort
L’immagine artistica mostra la nube di Oort, vasto involucro di corpi che orbitano ben oltre le orbite dei pianeti del Sistema Solare. Si pensa che le comete abbiano origine da questa nube. Credit: Pierre Carril/Novapix

Ma vediamo se riesco a farvi un “disegno completo” di come si è formata la Nube di Oort: gli oggetti ghiacciati che sono all’interno della nube e che la compongono si pensa che non siano sempre appartenuti a questa area, perché la regione in cui si sono formati conteneva ancora molti pezzi residui, chiamati planetesimi,La cosiddetta ipotesi planetesimale di Viktor Safronov, afferma che i pianeti si formino grazie a granelli di polvere che collidono e si aggregano per formare corpi sempre maggiori. questi si sono formati con lo stesso materiale dei pianeti, dove la gravità di questi e soprattutto quella di Giove ha disperso i planetesimi in ogni direzione.

Alcuni di questi planetesimi sono stati espulsi dal nostro Sistema Solare, mentre altri sono stati proiettati in orbite eccentriche dove erano ancora trattenuti dalla gravità del Sole, però erano abbastanza lontani da subire anche le influenze galattiche, molto probabilmente l’influenza più forte è stata praticata dalla forza mareale della nostra stessa galassia.

Per farla ancora più breve, la gravità dei pianeti giganti, tipo il nostro Giove, ha spinto molti planetesimi ghiacciati lontano dal Sole e la gravità della galassia li ha probabilmente portati a stabilirsi nelle zone di confine del Sistema Solare, dove i pianeti non potevano più dargli fastidio, così sono diventati ciò che oggi chiamiamo la Nube di Oort. Ma questa è solo una delle diverse ipotesi, però nella Nube di Oort si potrebbero trovare oggetti che non si sono formati nel nostro Sistema Solare.

Vi vedo molto attenti allora posso azzardarmi a dire che gli oggetti che appartengono a questa nube sono un po’ particolari, perché non si muovono su orbite situate sul piano eclitticoÈ piano che interseca il centro della Terra e il centro del Sole e, in riferimento alla sfera celeste, è il cerchio massimo ottenuto intersecando la sfera celeste con il piano dell’orbita della Terra., ma hanno orbite non complanari inclinateSono piani orbitali diversi, ovvero orbite di diversa inclinazione, rispetto al piano eclittico., rispetto a quelle dei pianeti, con varie angolazioni: a differenza dei pianeti o degli asteroidi che appartengono alla Fascia di Kuiper, questi detriti ghiacciati possono sfrecciare ovunque attorno al Sole ed ecco anche il motivo per cui si chiama Nube di Oort e non Cintura di Oort.

Comunque il nostro astronomo olandese Jan Oort, ha proposto l’esistenza della nube per spiegare tra le altre cose da dove provengono le comete di lungo periodo e perché sembrano provenire da tutte le direzioni piuttosto che lungo il piano orbitale condiviso dai pianeti.

Ah ho capito, volete sapere come ultima cosa cosa sono le comete chiamate di lungo periodo??


C/2022 E3 ZTF
L’immagine mostra la cometa C/2022 E3 ZTF, ripresa dal Gorda. Credit: Lúcia Bartek


Nella Nube di Oort potrebbero esserci centinaia di miliardi, o addirittura trilioni, di corpi ghiacciati e di tanto in tanto avviene qualcosa che disturba l’orbita di uno di questi “mondi”, che lo “scaglia” verso le regioni interne, ed è così che inizia una lunga corsa verso il nostro Sole, ed è proprio così che diventano visibili!! Due esempi recenti sono le comete ISONChiamata anche C/2012 S1. che si è disintegrata quando è passata troppo vicina al Sole e la Siding Spring,Chiamata anche C/2013 A1. che è passata molto vicino a Marte, ed è sopravvissuta alla sua visita al Sistema Solare interno, ma non tornerà per circa 740.000 anni.


ISON Comet
L’immagine mostra la cometa ISON scattata dal Telescopio Hubble nel 2013. Credit: AP, NASA

La maggior parte delle comete a lungo periodo conosciute è stata vista solo una volta nella storia registrata, perché i loro periodi orbitali sono parecchio lunghi: tipo la 13P/Olbers che è una cometa di tipo Halley scoperta da Heinrich Olbers nel 1815, con un periodo orbitale di 69 anni e sarà visibile a luglio 2024.

Anche la Pons-Brooks cometa di tipo HalleySono comete con periodi orbitali da 20 a 200 anni e le loro orbite possono essere molto inclinate rispetto al piano dell’ellittica. scoperta nel 1812 da Jean-Louis Pons, avvistata nuovamente nel 1883 da William Robert Brooks. Con periodo orbitale di 71 anni ed è una delle comete periodiche più luminose conosciute e che si avvicinerà alla Terra verso giugno 2024.


Siding Spring and Mars
L’immagine composita, mostra la Siding Spring che passa vicino a Marte. Credit: NASA, ESA, J.-Y. Li (PSI), C.M. Lisse (JHU)

Innumerevoli altre comete a lungo periodo sconosciute non sono mai state osservate da occhi umani, alcune hanno orbite così allungate, che l’ultima volta che hanno attraversato il Sistema Solare interno la nostra specie non esisteva ancora. Altre non si sono mai avvicinate al Sole nei miliardi di anni trascorsi dalla loro formazione. Alcune a volte dopo il passaggio al perielioÈ il punto di minima distanza di un corpo del Sistema Solare, tipo pianeti, asteroidi, comete, satelliti artificiali, ecc. dal Sole. si allontanano su orbite iperboliche o paraboliche e non ritornano mai più!


Il video mostra la cometa C2022 E4 ZTF. Credit: Maurizio Vannettti

Il video del mio amico astrofotografo Maurizio Vannetti, mostra la cometa C2022 E4 ZTF, di lungo periodo scoperta il 2 marzo 2022 nel corso della Zwicky Transient FacilityO ZTF è una partnership pubblico-privata finalizzata allo studio sistematico del cielo notturno ottico. Utilizzando una fotocamera ad ampissimo campo visivo, la ZTF scansiona l’intero cielo boreale ogni due giorni.

Eccoci arrivati alla fine, vi è piaciuta la Nube di Oort? Avete visto quanti misteri la avvolgono? Allora a presto con nuove strabilianti avventure!!!