Ponti galattici nella Vergine… le Wild’s triple

Arp 248, esempio di galassie interagenti nella costellazione della Vergine


Lo spazio offre sempre nuovi e curiosi spunti, ogni volta mette in moto la fantasia e quello che non pensavamo si palesa. L’Universo è immenso e devo dire che ha un fascino incredibile. Oggi è la volta di…

Arp 248 o Wild’s triple: è un trio di piccole galassie interagenti tra loro, nella costellazione della Vergine, a circa 230 milioni di anni luce dalla Via Lattea. Sono galassie a spirale molto affascinanti, perché collegate da un ponte luminoso di stelle, costituito da gas e polvere interstellare noto come coda marealeLa marea galattica è una forza di marea esercitata su oggetti dal campo gravitazionale di una galassia; è causa della deformazione delle galassie ed eventualmente la loro distruzione. Questi processi possono inoltre generare formazione stellare molto intensa.. Queste code di solito, sono composte da materiale proveniente dai dischi a spirale esterni delle galassie in fusione, che ospitano una formazione di stelle dal colore blu ben visibile nella foto. Esse come potete vedere nell’immagine qui sotto, fiancheggiano una galassia anch’essa a spirale sul fondo più piccola e non correlata alle altre.


Arp 248, conosciuta anche come Wild's Triplet che si trova a circa 200 milioni di anni luce dalla Terra
L’immagine mostra due delle galassie nella tripletta galattica Arp 248, conosciuta anche come Wild’s Triplet che si trova a circa 200 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione della Vergine; appaiono collegate da un ponte luminoso, mentre invece la piccola galassia a spirale di fondo non è loro correlata. Credit: NOIRLab, ESA/Hubble & NASA.

Dovete sapere che di solito i sistemi di classificazione delle galassie tendono a suddividere gli oggetti in classi morfologiche ben definite, disponendole in determinate sequenze, all’interno delle quali i parametri caratteristici variano con continuità. Ma, non tutte le nostre galassie possono essere classificate in queste categorie: ce ne sono alcune davvero molto particolari, che sfuggono ai tentativi di classificazione, ed infatti le immagini proposte provengono da un progetto di osservazione che esamina raccolte di galassie davvero insolite.


Galassia Arp 273
La galassia che vedete, é Arp 273. Il suo anello esterno blu, è probabilmente il risultato di interazioni gravitazionali molto intense causato da stelle massicce e calde che si sono formate solo negli ultimi milioni di anni. La parte interna invece, é la zona più vecchia, appare più rossa e costellata di polvere fredda filamentosa. In primo piano, si notano alcune stelle luminose appartenenti alla nostra galassia, mentre sullo sfondo sono visibili diverse galassie lontane. Arp 273 si trova a circa 300 milioni di anni luce di distanza, verso la costellazione di Andromeda. Image Credit: NASA, ESA, Hubble; Processing & Copyright: Rudy Pohl

Nel 1966 l’astronomo americano Halton Christian Arp creò l’Atlante delle galassie peculiari, per illustrare le diverse interazioni, deformazioni e perturbazioni che caratterizzano questi oggetti particolari; lo studio inoltre cercava di capire come nascono ed evolvono non solo le galassie particolari, ma anche quelle non peculiari, ossia le spirali e le ellittiche.

Dovete sapere che questo atlante contiene ben 338 galassie peculiari, scelte per le loro forme particolarmente insolite: per esempio quelle a spirale con segmenti staccati (M66 o NGC 3627), oppure a spirale con piccola compagna di alta brillantezza superficiale (NGC 1097). Ma gli astronomi volevano mettere in evidenza la varietà di strutture diverse che assumevano le galassieInfatti oggigiorno sappiamo che queste galassie assumono forme così strane perché interagiscono e potenzialmente si fondono tra loro. Arp però, non era d’accordo con tale interpretazione ed aveva affermato che le forme insolite erano dovute a delle espulsioni di materiale; in ogni caso, Arp si rese conto che gli astronomi non erano molto informati su come le galassie cambiavano aspetto nel tempo, e credeva che se avessero usato il suo Atlante per studiarne l’evoluzione, avrebbero potuto trarne qualche spiegazione in più.


NGC 1097
NGC 1097 Mostra 4 getti che si estendono oltre i bracci che hanno il colore blu, questi getti potrebbero essere flussi stellari fossili lasciati dalla cattura prima e dallo sconvolgimento dopo di una galassia molto più piccola nell’antico passato della grande spirale. Inoltre NGC 1097 ospita un supermassiccio buco nero all’interno del suo nucleo. Credit: ESO

Nel 1987 Halton Arp e Barry Madore, avevano incrementato la raccolta delle galassie insolite con il nuovo “A Catalogue of Southern Peculiar Galaxies and Associations”. Questo catalogo infatti contiene 25 diverse varietà di oggetti, comprese le galassie con code mareali. Questa collezione contiene un “serraglio” di galassie straordinariamente peculiari, comprese galassie interagenti come Arp 248 (la Wild’s triple), nonché galassie a spirale con uno o tre bracci, galassie con strutture a forma di conchiglia e una varietà di altre stranezze spaziali.

Comunque alla fine, Arp aveva ragione: consultando sia l’Atlante che il Catalogo gli astronomi hanno ampliato la loro conoscenza sulle fusioni e le galassie interagenti, arrivando alla conclusione che le fusioni giocano un ruolo importante nell’evoluzione galattica. 


Arp Antennae, NGC 4038 and NGC 4039,
L’immagine del telescopio Hubble mostra le galassie NGC 4038 e NGC 4039, che si fondono insieme per formare la galassia Antenne; da questa unione si formeranno superammassi stellari. Queste due galassie hanno incominciato la loro fusione solo poche centinaia di milioni di anni fa. Credit: NASA, ESA, Hubble; Processing & Copyright: Rudy Pohl

Oggigiorno gli astronomi pensano che circa il 25% delle galassie si stia attualmente fondendo tra loro. Per esempio la nostra Via Lattea, ne è la prova, poiché ha cannibalizzato gas e persino stelle dalle Nubi di Magellano e dalla Galassia Nana del Sagittario. E in diversi miliardi di anni, la Via Lattea e la Galassia di Andromeda alla fine si presume che si fonderanno.