Leone

Leo, il Leone: costellazione della primavera e delle meteore


Leone
Leo – Leo
(credit: l’Astronomia, 1983)

Bella e brillante costellazione zodiacale, estesa su 947 gradi quadrati posta sotto le zampe dell’Orsa Maggiore, dalla quale è separata dalla piccola e poco appariscente costellazione del Leone Minore. È facilmente riconoscibile per la disposizione di alcune stelle brillanti, tutte visibili ad occhio nudo; la figura di un leone è ben delineata:

  • la luminosa Regolo (1a grandezza), la beta, la gamma e la delta (tutte di 2a grandezza) e la eta (3a grandezza) delineano il corpo dell’animale
  • la zeta, la mu e la epsilon danno l’idea della criniera
  • infine la zampa destra posteriore è delineata verso sud da alcune stelle di quarta magnitudine.

Mitologia

Prima che gli astronomi decidessero di “regolare” i limiti delle costellazioni, la criniera del Leone si estendeva entro la costellazione del Cancro, mentre l’estremità della coda comprendeva il gruppetto di stelle poste nella parte nord occidentale della Chioma di Berenice. Ancora una volta, se confrontiamo l’estensione di questa costellazione con quella del Cancro, dobbiamo concludere che la divisione dell’eclittica nei segni zodiacali deve essere posteriore alla introduzione deIle costellzioni e risale a quando si potè individuare la traiettoria apparente descritta dal Sole tra di esse. Ancora ai tempi dell’astronomo Sufi, gli Arabi denominavano il famoso ammasso stellare detto Presepio, nel Cancro, come il “centro del naso” (evidentemente, del Leone) e le due stelle gamma e delta che lo contornano, “le narici”. Non solo, talvolta il tutto era detto anche la “bocca del Leone”. Quanto alla identificazione, pare che esso fosse il famoso leone Nemeo, ucciso da Ercole nella sua terza fatica. È però pure interessante ricordare qualche nome delle stelle: poiché secondo l’astrologia, chi nasceva sotto il segno del Leone era destinato ad onori e fortune, ecco greci denominare la sua stella più luminosa “basilicos” cioè il “reuccio”, che Copernico tradusse nel latino Regulus, nome che è rimasto sino ad oggi. Se quindi volessimo tradurlo in italiano, dovremmo dire, non Regolo, come usiamo, ma Reuccio. La stella si trova poco a nord dell’eclittica e viene quindi annualmente raggiunta dal Sole. Sembra anzi che per questo motivo essa servisse ai Caldei ed ai Babilonesi per la determinazione del tempo. Ricordiamo infine un altro fatto importante legato a Regolo: Aristillo e Timocari, intorno al 300 a. C. determinarono la longitudine celeste di Regolo sulla base di questa misura (e di quella di Spica). Ipparco quasi due secoli dopo 130 a. C., scopriva il fenomeno della precessione degli equinozi.

Il Leone mitiologicamente è anche collegato al racconto delle fatiche dell’eroe Ercole, per cui nel seguito ecco il racconto di questa “fatica di Ercole” di Paola Rebecchi.


Ercole ed il leone di Nemea

Come avrete capito mi piace raccontare i miti, sì, lo faccio a modo mio, ma una “storia” è una storia, e anche se è la stessa… perché non renderla più interessante??? Oggi vi voglio raccontare della Costellazione del Leone. Vi ricordate il nostro eroe Ercole???… Bravi, quello della costellazione… ho sentito qualcuno che ha detto: quello delle fatiche?? Sì, ma non è che faticava arando i campi… era l’eroe greco figlio di Zeus, lui per guadagnarsi un pezzetto di cielo ha dovuto sudare parecchio. Volete la storia?? Continuate a leggere… C’era una volta… no, non va bene… Vediamo se così può andare… Io so, che voi tutti conoscete bene dove si trova Argolide… ma si, sempre dritto e poi girate a sinistra… venite con me, vi ci porto io… ecco… proprio lì in fondo, c’è una bellissima caverna a due entrate… un piccolo laghetto, e dei bellissimi fiori, li vedete??? Ora fate molta attenzione per favore, perché, in quel buio antro ci vive il leone più cattivo che possa esistere al mondo. E’ sempre arrabbiato, il motivo??? Facciamo un piccolo passo indietro; i suoi genitori non sono certo i più simpatici dell’Universo… la mamma Echidna, il papà Tifone…. e i fratelli…. Chimera, Cerbero, Idra, Landon, Sfinge, Ortro e non per ultime due sorelline… le Arpie. Simpatica famiglia no?? Ecco perché al Leone non piace nessuno… con una famiglia così!!!! Per cui, se qualcuno del villaggio si azzarda ad avvicinarsi alla grotta, lui lo sbrana!!! Questo per far capire agli abitanti del posto che lui non vuole essere assolutamente disturbato!!! Un giorno Ercole si trovava in un bosco li vicino, e siccome era un tipo rissoso e non si faceva mai i fatti suoi, incominciò a seguire delle tracce enormi. Così si trovò davanti a un gigantesco leone… (il nostro Leone). Pensando di fare una furbata Incominciò a tirargli la coda, … ve lo ha mai insegnato nessuno??? Mai tirare la coda a un gatto… soprattutto se era grosso come il nostro micione… Infatti, lui si girò di colpo e con uno dei suoi artigli portò via un dito ad Ercole. L’eroe indispettito afferrò allora una delle sue lance e cercò di affondargliela nel costato, ma questa non scalfì nemmeno la pelliccia, ma si piegò. Ercole allora, prese la sua spada, e cercò di conficcargliela nel cuore, ma, anche questa si ruppe. Niente poteva uccidere il Leone, perché aveva una pelle davvero resistentissima. Devo dirvi che il Leone oltre che ferocissimo era anche invulnerabile… Allora Ercole tentò di Ucciderlo a mani nude, strangolandolo… e con molta fatica… riuscì ad ucciderlo. Poi per far vedere al Re Euristeo di Micene (che era anche suo cugino) il suo grande valore, scuoiò il leone coi suoi stessi artigli, gli tolse la pelle, se la mise addosso e corse dal cugino. Sinceramente Euristeo quando vide Ercole era un po’ schifato… voi capirete bene, non era un bel vedere per cui disse al cugino di portarsela via. Questa fu a quanto pare la prima delle 12 fatiche di Ercole… Ah dimenticavo di dire che fine ha fatto il nostro Leone… Zeus magnanimo, ebbe pietà del micione, prese le spoglie del povero felino e le depose in cielo. Ed è così che nacque la costellazione del Leone. Vi voglio in oltre ricordare che la Costellazione del Leone è molto più luminosa di quella di Ercole.


Stelle doppie

3 (9h 25.8m +8° 24′): al bordo estremo occidentale, la stella n.3 di Flamsteed, di colore arancione magnitudine 5.9, è accompagnata da una di decima a 25″.
6 (9h 29.3m +9° 56′): anche in questo caso la primaria, arancione, di magnitudine 5.3 ha una compagna di nona a 37″ ma è soltanto ottica. Tra la le stelle 3 e 6 c’è la stella omega, che è pure una binaria, ma troppo stretta.
7 ( 9h 33.2m +14° 36′) si trova praticamente sull’eclittica: la primaria, stella bianca di magnitudine 6.2, ha una compagna di magnitudine 8.5 a 41″.
o (9h 38.5m +10° 7′): la primaria presenta uno spettro composito ed è di magnitudine 3.8; a ben 85″ si presenta una compagna, solo ottica, di decima.
𝞪 (10h 5.7m +12° 13′) è ancora Regolo, stella biancazzurra di magnitudine 1.36. Una stellina arancione. di magnitudine 7.9 a quasi 3′ l’accompagna nel suo moto spaziale. Con i telescopi più potenti si rivela che è a sua volta una doppia, difficile, perché la terza stella è di tredicesima ed è a meno di 3″ dall’altra.
39 (10h 14.5m +23° 22′) si trova poco discosta dalla zeta ed è composta da una stella di magnitudine 5.9 e da una piccola compagna rossa a 8″ di undicesima.
𝛄 (10h 17.2m +20° 6′) la stella Algieba una magnitudine globale 1.98, ed è una delle stelle doppie più belle del cielo: composta da due stelle giganti, una di colore arancione e l’altra gialla, con magnitudini 2.14 e 3.39. Dall’epoca della scoperta, il sistema si sta allargando ed ora la distanza è oltre i 4″. Il moto orbitale è lentissimo, cosicché il periodo è ancora incerto, tra i 600 ed i 700 anni. Dal 2009 si ipotizza, sulla base delle osservazioni effettuate, che un pianeta avente massa di 8.78 volte quella di Giove orbiti intorno ad Algieba A, con un periodo di 428.5 giorni. Ricordiamo che a circa 2° a nord-ovest si trova il radiante delle Leonidi, sciame meteorico che ha il suo massimo intorno al 17 novembre ed è assodato alla cometa Tempei-Tuttie; lo sciame risulta più intenso ad ogni ritorno della cometa, il cui periodo è di 33 anni.


Commento del testimone su cui è basato il disegno di Karl Jauslin: "...... non è possibile dare in un'immagine una rappresentazione delle stelle che cadono in tutti i punti cardinali contemporaneamente. Ma sono cadute in una miriade a nord, est, sud e ovest. Qualsiasi rappresentazione sulla carta deve essere al massimo un'idea molto limitata della realtà."
Immagine dello sciame delle Leonidi nei giorni 12-13 novembre 1833, negli Stati Uniti. Incisione in legno di Adolf Vollmy, basata su disegno originasle dell’artists svizzero Karl Jauslin (circa 1890). Credit: Wilkimedia Commons, U.S. Library of Congress


54 (10h 52.9m +25°1′) è una brillante coppia, composta da una stella di magnitudine 4.5 ed una di 6.4, entrambe bianche separate da 6.5″
83 (11h 24.3m +3° 17′) le componenti, arancioni, di magnitudini 6.5 e 7.6 sono separate di 29″.
τ (11h 25.4m +3° 8′ ) è nello stesso campo della precedente, 20′ a sud-est: la primaria, giallo-arancio, di magnitudine 5.2 ha una compagna ottica, di 7.8 a ben 90″.
88 (11h 29.2m +14° 39′) è ancora una bella coppia: una stella gialla, di magnitudine 6.1 ha alla distanza di 15″ una compagna arancione di ottava.
90 (11h 32.1m +17° 4′) le componenti di colore azzurro, di magnitudine 6.1 e 7.2 sono separate di 3″.4 mentre una terza stella bianca si trova 1′ a sud-ovest.
93 (11h 45.4m +20° 30′) è una coppia larga: la primaria, con uno spettro composito di magnitudine 4.5 ha a 74″ una compagna di ottava.

Stelle variabili

R (9h 44.9m +11° 40′): è una delle più brillanti stelle variabili a lungo periodo ed una delle prime ad esser stata scoperta, ancora nel 1782. Si trova 10′ a sud della 19 Leonis (magnitudine 6.3) e mezzo grado a sud-est della numero 18 (magnitudine 5.6). È una gigante rossa. variabile del tipo Mira, con variazioni di luminosità tra la quinta e la decima magnitudine in 313 giorni. Non ci sono altre variabili degne di nota tra le stelle più luminose: infatti la 49 Leonis (nota anche com TX Leo) è una binaria ad eclisse che presenta soltanto un decimo di magnitudine di variazione, e la 56 Leonis (questa detta VY Leo) è una variabile irregolare con quattro decimi di magnitudine.

Ammassi e nebulose

Numerosissime sono le galassie (una settantina sopra la tredicesima magnitudine) poichè questa regione di cielo è allineata alle costellazioni della Chioma di Berenice e delle Vergine ed ai loro ammassi di galassie. Inoltre troviamo anche il Leo Ring, ossia una immensa nube intergalattica visibile solo con i radiotelescopi, avente dimensioni dell’ordine dei 650.000 anni luce. È composta esclusivamente da materiale primordiale (elio e idrogeno) in cui recentemente, sono stati trovati segni di formazione stellare, ad indicare quindi una struttura avente origine da una collisione galattica. Tra le galassie più luminose descriviamo le seguenti:


NGC 2903 (9h 29.3m +21° 44′) è una spirale di magnitudine totale 9.0 e dimensioni 11′ x 5′. È meglio discernibile con strumenti medi.
NGC 3185 (10h 14.9m +21° 56′) è molto debole, ma forma un gruppo con le tre seguenti, situate a nord.
NGC 3187 (10h 15.0m +22° 8′) è una spirale, pure molto debole
NGC 3190 (10h 15.4m +22° 5′) è la centrale del quartetto ed è una spirale di magnitudine 11.1 e forma allungata (3′ x 1′), vista dalla Terra quasi di taglio.
NGC 3193 (10h 15.7m +22° 9′) galassia ellittica 5′ a nord-est della precedente, di magnitudine 11.0 e dimensione 1′.
NGC 3338 (10h 39.5m +14° 0′) è una spirale di magnitudine 10.9 e dimensioni 5′ x 2.7′
M 95 (10h 41,.m +11° 58′) nota anche come NGC 3351. Descritta assieme alla seguente M 96.
M 96 (10h 44.2m +12° 5′) è anche la NGC 3368; con la precedente forma una coppia di galassie piuttosto brillanti. M 95 è una spirale barrata con un nucleo brillante, una barra trasversale ed un anello circostante, che la fanno somigliare alla lettera greca 𝛉. La sua magnitudine totale è 9.8 e le dimensioni sui 3′. M 96 è pure una spirale con notevole condensazione centrale, con manitudine totale è 9.3 e dimensioni 7′ x 4′.
NGC 3379 (10h 45.2m +12° 51′) è una galassia ellittica con dimensioni 2′ e magnitudine 10.5; indicata anche come M 105. Ad una distanza di 7′ si trova NGC 3384, e leggermente più lontana la debole spirale NGC 3389. Le tre galassie formano un prospetticamente un triangolo rettangolo, con M 105 e NGC 3384 allineate sul cateto maggiore, mentre M 105 e NGC 3389 sono allineate lungo l’ipotenusa.


Le galassie M 105 e NGC 3384, NGC 3389
Le galassie ellittiche Messier 105 e NGC 3384 e la spirale NGC 3389 riprese con strumentazione amatoriale. Credit: Renato Polloni


NGC 3521 (11h 3.2m +0° 14′) galassia spirale di magnitudine totali 9.2 e dimensioni 4.5′ x 4′. Si trova 30′ ad est della stella numero 62. Presenta una forte condensazione centrale contornata da più deboli bracci a spirale.
M 65 (11h 16.3m +13° 23′) è la NGC 3623. Descritta con la seguente.
M 66 (11h 17.6m +13° 17′) nota anche come NGC 3627. È un’altra bella coppia di galassie a spirale, a metà strada tra le stelle theta e iota; venne scoperta, come la coppia M 95 e M 96, da Méchain nel 1780. M 66 è più luminosa (magnitudine 9.0 contro 9.4 dell’altra) ma meno appariscente. Le dimensioni di entrambe sono circa 8′ X 2′.5.


Due tra le galassie più appariscenti visibili nella costellazione del Leone
Galassie Messier 65 e Messier 66, nella costellazione del Leone, in una immagine ripresa con strumentazione amatoriale. Credit: Renato Polloni


NGC 3628 (11h 17.7m +13° 53′) si trova mezzo grado a nord di M 66 ed è latitudine 9.5, allungata in direzione est-ovest (le dimensioni sono 12′ x 1.5′). É più difficile da osservare poichè appare quasi di taglio, ed è quindi fortemente oscurata dalla materia interstellare.
NGC 3810 (11h 38.4m +11° 45′) è una spirale di magnitudine 10.8 e dimensioni 4.2′ x 2.5′.