La tempesta delle Leonidi nel 1833

Una storia di arte e astronomia

L’astronomia è sempre stata per me un interesse fondamentale, sin da quando osservavo il pianeta Venere all’età di 13 anni, con il mio primo cannocchiale. Questa mia passione ha continuato a crescere nel tempo, ma sempre orientato alla conoscenza di tutto ciò che nell’astronomia è “nuovo” scartandone, per così dire, il “vecchio”, ossia la sua storia ed il suo legame con differenti espressioni culturali umane, tra cui forme d’arte come letteratura e pittura. A scuola, per quanto potessi apprezzarne la perfezione stilistica, opere quali “L’infinito” di Giacomo Leopardi non hanno mai suscitato la stessa emozione che provo nell’osservare dal vivo un oggetto astronomico od anche una sua immagine fotografica; ed ancora di più, “De sterrennacht”, la “Notte stellata” di Vincent Van Gogh1, se devo essere sincero e facendo magari scuotere la testa ai critici d’arte, non mi “dice” più di tanto…


Un paesaggio notturno di Saint-Rémy-de-Provence, poco prima del sorgere del sole di V.V. Gogh
De sterrennacht (Notte stellata) di Vincent Van Gogh (1889). Credit: Wikimedia Commons, MoMA (Manhattan – New York)

Da dove è partita questa ricerca

Recentemente ho scritto un contributo per Astrogorda avente come soggetto il Leone, dove mi ha incuriosito una vicenda legata a questa costellazione ed alle Leonidi, lo sciame meteorico che ha il suo radianteIl punto da cui partono apparentemente, per un semplice effetto prospettico, le traiettorie delle meteore appartenenti ad uno sciame proprio all’interno di questo asterismo. Una veloce ricerca nel web avente come oggetto queste meteore, sottolineandone lo stretto legame con la cometa periodica Tempel-Tuttle, descrive anche una eccezionale “pioggia” di meteore verificatasi quasi 200 anni fa, nel 1833. Questa curiosità è andata via via aumentando, mentre cercavo i dati di attribuzione per l’immagine utilizzata in apertura di questo articolo; per inciso, cerchiamo sempre di fornire più riferimenti possibili sui contenuti multimediali che inseriamo negli articoli, sia per ovvi motivi di copyright e di correttezza per il lavoro altrui, sia per fornire al lettore le indicazioni per migliorare la lettura di quanto presentato.

Quindi, partendo dalla onnipresente Wikipedia, ho trovato alcune informazioni, a mio avviso confuse, sulla data del fenomeno astronomico rappresentato ed ancora di più sulla data di creazione dell’opera e sulla tecnica utilizzata. Più che di “indagine” scientifica si è trattato magari di una ricerca culturale, che ha coinvolto la vita di più persone, con alcuni risvolti che mi hanno appassionato e condotto a sviluppare non tanto una teoria storiografica certa, poiché non ci sono prove sicure per confermarla, quanto una supposizione che collega la rappresentazione artistica alla pioggia di meteore del 1833.

La cometa 55/P Tempel-Tuttle

È stata scoperta indipendentemente a distanza di pochi giorni dai due astronomi Ernst Wilhelm TempelDi nazionalità tedesca, lavorò in vari paesi europei nell’ambito della litografia e del disegno, per poi approdare alla ricerca astronomica negli anni della maturità, effettuò ricerche all’Osservatorio di Brera e divenne infine direttore dell’Osservatorio di Arretri, in Italia (scoperta datata 19 dicembre 1865) e Horace Parnell Tuttle Statunitense, si appasionò all’astronomia fin da giovane, lavorando presso l’Osservatorio di Harvard, prestò servizio nella Marina degli Stati Uniti durante la Guerra di Secessione e sino al congedo nel 1875, ricercando comete ed asteroidi ed individuando le due galassie NGC 2655 in Camelopardalis e NGC 6643 in Draco.(data della scoperta 6 gennaio 1866).


La cometa P/55 Tempe- Tuttle ripresa dal Pic du Midì nel 1998.
La cometa P/55 Tempel- Tuttle ripresa durante l’ultimo passaggio al perielio nel 1998. Credit: Francois Colas, Pic du Midi Observatory, France.


L’orbita2 di questo oggetto astronomico ha la particolarità di intersecare quasi esattamente quella del nostro pianeta e per tale motivo, dopo i suoi passaggi al perielio, la scia composta dal materiale rilasciato dal nucleo, ha una densità elevata e quindi può causare le intense “piogge” di meteore, come quella del 1833 quando vennero osservate migliaia di meteore all’ora. Questo fenomeno causò una vivida impressione negli osservatori, e dopo il successivo passaggio al perielio del 1866, tale interesse si riaccese ed influenzò anche l’arte del periodo. La P/55 Tempel – Tuttle è la causa che origina lo sciame meteorico delle Leonidi ogni anno a metà novembre e delle “tempeste meteoriche” che si verificano ogni 33 anni, ossia quando la cometa ritorna al perielio; il prossimo ritorno avverrà nel maggio 2031, e quindi forse a novembre di quell’anno avremo un’altro splendido spettacolo astronomico da osservare.

La pioggia di Leonidi del 1833

Nel 1833 quindi la cometa Tempel -Tuttle passò al perielio, per cui la Terra ne intersecò l’orbita nel mese di novembre di quell’anno, in un momento in cui la densità delle polveri cometarie rilasciate era molto elevata. Il risultato fu una delle piogge meteoriche più intense ricordata a memoria d’uomo, ed inoltre capitò in un luogo particolare. Il luogo da cui le Leonidi risultarono favorevolmente visibili furono alcune zone del continente nord e centro americano, e da quella regione del nostro pianeta ci sono giunte infatti numerose testimonianze di singole persone, indagini di studiosi dell’epoca3 ed anche registrazioni artistiche del fenomeno4, poichè la tecnica fotografica non era ancora stata sviluppata nei primi decenni del XIX secolo: ufficialmente fu “brevettata” in Francia nel 1839.


Leonids, Canada 1833
La pioggia di Leonidi sulle cascate del Niagara nel 1833. Credit: Clark Muir, Canada and the 1833 Leonids, Journal of the Royal Astronomical Society of Canada, Vol. 108, No. 2, p.66

Leonid meteor over North America in 1833
La tempesta delle Leonidi, vista sul Nord America nella notte tra il 12 ed il 13 novembre 1833. Credit: Wikimedia Commons, E. Weiß, Bilderatlas der Sternenwelt (Esslingen, 1888)

Personaggi

L’editore evangelista.

Joseph Harvey Waggoner nacque nel 1820 negli Stati Uniti. Le notizie sulla sua vita sono principalmente orientate alla sua attività nel movimento religioso Avventista, di cui entrò a far parte nel 1851 e dove impiegò le proprie capacità lavorative apprese in gioventù, come tipografo ed editore. Pur essendo un autodidatta, pubblicò diversi testi e tenne innumerevoli conferenze a carattere religioso e sociale; divenne direttore nel 1878 della pubblicazione religiosa “Signs of Times” e si trasferì quindi in California.


J.H. Wagonner in una immagine negli anni della maturità.
Joseph H. Waggoner nel 1885. Credit Adventist Digital Library

Dalle descrizioni dei suoi contemporanei emerge una figura autoritaria, aspramente critica e talvolta prepotente nei confronti degli altri; si trovò anche coinvolto in una relazione extra coniugale, dovendo quindi lasciare il lavoro come editore a Oakland nel 1885, per limitare lo scandalo. Nel 1886 andò in Europa, dove divenne caporedattore di periodici avventisti in tedesco e francese fino alla sua morte nel 18895 a Basilea. E le leonidi del 1833? Risulta che il giovane Waggoner le vide durante un viaggio in Florida, verso la città di New Orleans: lasciarono evidentemente un ricordo duraturo in questo ragazzo di 13 anni, che venne dato alle stampe molti anni dopo, nel 1888.

L’incisore sconosciuto.

Sulla vita di Adolf Vollmy, le fonti che ho consultato non forniscono alcuna informazione. A parte i suoi rapporti di lavoro con Jauslin, non sono riuscito a trovare nient’altro. Probabilmente si trattava di una persona con un lavoro ed una vita normali, e quindi non diventato “famoso” come gli altri due personaggi di questa storia.

L’artista che rappresentava la storia della Svizzera.

Karl Jauslin6, 7 nacque nel 1842 a Muttenz, primo di quattro figli. Durante il periodo scolastico si appassionò al disegno, oltre che alla storia ed alla geografia; molti esempi di questa giovanile produzione artistica sono sopravissuti sino al presente, ed i soggetti sono già antichi eroi e combattenti svizzeri. In seguito alla morte del padre, all’età di 16 anni iniziò a lavorare come tuttofare nei cantieri, e poi nella filanda di proprietà di Achilles Alioth, che lo aiutò anche ad ottenere un posto come apprendista presso il decoratore Thommen di Basilea; negli otto anni in cui lavorò come apprendista, ancora con l’aiuto di Alioth frequentò corsi serali e conseguì diversi diplomi.


Un autorutratto di Karl Jauslin
Autoritratto di Karl Jauslin, acquarello anno 1868. Credit Hildegard Gantner-Schlee: «Karl Jauslin», Separatdruck aus Baselbieter Heimatblätter, Liestal 1979

Dopo la morte di Thommen nel 1868, Jauslin dipinse persiane e piastrelle per stufe, lavorò per Eduard Hallberger di Stoccarda come illustratore di scene di guerra durante la guerra franco-prussiana del 1870, viaggiando in Germania e in Svizzera. Nella primavera del 1871, Jauslin iniziò a studiare alla Royal Art School di Stoccarda. Per quattro anni prese lezioni di pittura, incisione, acquaforte, disegno prospettico e modellato, frequentando inoltre lezioni di storia dell’arte; studiò anche a Vienna, in particolare Breughel, Dürer, Rubens ed i maestri italiani.

Ritornato in Svizzera nel 1876, visse per il resto della sua vita a Muttenz, continuando la sua attività come curatore di spettacoli popolari ed illustratore di pubblicazioni storiche, calendari popolari, fogli illustrati popolari, libri, immagini della storia della svizzera, decorazioni murali e pubblicità. Appassionato della storia svizzera, partecipava spesso alle manifestazioni rievocative in costume, che poi riportava nei suoi lavori. Proprio durante una di queste manifestazioni, nel 1904 fu colpito da un ictus e morì dopo pochi giorni. A causa di una delusione amorosa (la sua fidanzata emigrò in America con i genitori nel 1868) non si sposò mai e non ebbe figli.

Cosa lega i tre personaggi precedenti alle Leonidi del 1833?

L’incisore Völlmy e Jauslin si conoscevano professionalmente, poichè risulta dalla biografia dell’artista almeno una sua produzione di litografie mediante penna e inchiostro per una Storia Svizzera, stampate nel 1886 da Völlmy a Basilea. Una delle fonti che ho utilizzato8 descrive chiaramente la creazione da parte di Jauslin nel 1888 del disegno originale sulle Leonidi del 1833, basato sulla descrizione verbale di Wagonner; Völlmy ha quindi utilizzato questo disegno per produrre l’incisione, che è stata utilizzata già nel 1888 per una riedizione di una pubblicazione di carattere religioso del movimento Avventista, data alle stampe originariamente nel 1844, la “Bible Readings for The Home Circle”9. Nelle pagine iniziali del volume, che è proprietà dal 1890 della “Library of the University of California”, compare anche l’indicazione del copyright della “Review and Herald Publishing” per il 1888 ed il 1889, a causa dei differenti contributi accorpati nel volume. Questa dovrebbe essere tutta la storia, anche se proprio la fonte Wikimedia Commons riporta come data di pubblicazione del volume il 1844… un evidente refuso, probabilmente imputabile alla data della prima pubblicazione di “Bible Readings for The Home Circle”.

Quindi possiamo formulare l’ipotesi che nel 1887 o nel 1888, Jauslin e Wagonner furono in contatto a Basilea, forse per tramite di Völlmy. Su dove e quando Jauslin dipinse la pioggia di meteore non ho trovato indicazioni, e neppure sulla eventuale esistenza del disegno originale al giorno d’oggi.

In definitiva, i ricordi di un uomo in età ormai avanzata quindi sono stati riportati in forma di disegno da un artista caratterizzato da una carriera artistica abbastanza travagliata. Io ritengo comunque che l’abilità di Karl Jauslin fosse notevole, poichè è riuscito a riportare in vita a distanza di molti decenni i ricordi di un ragazzo, ormai adulto, ridando vita al fenomeno celeste e consegnandolo alla posterità. Nell’immagine risalta il confronto con il cielo sovrastante e le piccole figure umane, e l’artista ha ricreato, per quanto i visi e le espressioni siano semplicemente abbozzati, la paura e sgomento negli adulti e nei bambini, ma anche la meraviglia e lo stupore per l’inatteso e magnifico spettacolo cosmico.

Bibliografia

  1. Museum of Modern Art, New York
  2. Parametri orbitali della cometa P/55 Tempel-Tuttle. Credit: Jet Propulsion Laboratory (US)
  3. Observations on the meteors of November 13th 1833 by Denison Olmsted. Credit: American Journal of Science and Arts (Silliman’s Journal of Science)
  4. WorldCat, catalogo materiali bibliotecari online
  5. Ellenwhite.org
  6. Wikipedia, edizione tedesca
  7. Dizionario delle Persone del Cantone Basilea Campagna
  8. Commons.wikimedia.org
  9. Archive.org, archivio di libri su internet