Il pianeta verde la Terra nel Sistema Solare

La Terra, il terzo pianeta del Sistema Solare

Parlare della Terra come pianeta non è facile, perché direi che la conoscete bene, e poi mi sono detta: cosa gli raconto di nuovo??? Sanno già tutto e non è facile raccontare qualcosa a qualcuno che sa già ogni cosa. Ma vediamo se riesco a raccontarvi qualcosina che non sapete…

L’unico pianeta abitabile da noi conosciuto è la Terra, un mondo davvero straordinario che orbita intorno alla sua stella madre: il Sole, con una superficie di circa 510 milioni di chilometri quadrati. Come ben sapete è il terzo pianeta più grande del Sistema Solare. La sua atmosfera è composta principalmente da azoto (78%) e ossigeno (21%), che fornisce la vita. Grazie alla sua posizione privilegiata nella zona abitabile del Sistema Solare, la Terra ha una temperatura media di circa 15°C, ideale per la vita come la conosciamo. Oltre alla sua atmosfera, la Terra è caratterizzata dalla sua idrosfera, che copre circa il 71% della sua superficie. L’acqua liquida è un elemento fondamentale per la nostra sopravvivenza, fornendo habitat per innumerevoli forme di vita, nonché la base per la fotosintesiLa reazione chimica della fotosintesi è 6CO2 + 6H2O + energia solare → C6H12O6 + 6O2 che fornisce ossigeno all’atmosfera. L’acqua sulla Terra è probabilmente arrivata attraverso l’impatto di comete e asteroidi, che l’hanno portata sulla superficie del pianeta, dove si è poi accumulata in oceani e laghi, fornendo la base per lo sviluppo del fenomeno vitale.


Foto della Terra, Earth
La Terra dalla Luna, vista da sopra il cratere Compton situato sull’emisfero lunare non visibile dalla Terra. La grande area marroncina in alto a destra è il deserto del Sahara. Le coste atlantiche e pacifiche del Sud America sono visibili a sinistra. Composizione di immagini scattate dalla sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter): WAC E1199291151C (solo Terra), NAC M1199291564LR (Terra e Luna). Ora di inizio sequenza 12 ottobre 2015 12:18:17.384 UTC Credit: NASA/GSFC/Arizona State University.

La nascita della Terra risale a circa 4.6 miliardi di anni fa, quando il Sistema Solare era ancora in fase di formazione; si crede che il nostro pianeta si sia formato attraverso un processo noto come accrescimento planetario, in cui le particelle di polvere e gas si uniscono gradualmente per formare oggetti sempre più grandi, come asteroidi e pianeti.

Si può dire che ci sono varie teorie sulla formazione della terra e dei pianeti ma sinceramente anche gli studiosi non hanno ancora ben in chiaro il quadro completo, per cui lasciamo a loro tutto quello che riguarda la “costruzione della Terra”. Però un aspetto abbastanza chiaro per tutte le teorie è che in nostro satellite, la Luna, non si è formato insieme al pianeta, ma è probabilmente il risultato di una collisione catastrofica della proto-Terra con un planetoide avente dimensioni simili a quelle attuali di Marte: i materiali espulsi in questa collisione si sarebbero aggregati gravitazionalmente nel corso di milioni di anni, dando alla Terra il suo satellite.

Quello che vediamo oggi nel nostro ambiente planetario è comunque il risultato di un complessso e continuo fenomeno di mutamento, dovuto all’interazione dei suoi vari costituenti: atmosfera, idrosfera, biosfera, litosfera, mantello, nucleo. L’ipotesi che la biosfera (ossia tutti gli orgasnismi viventi del pianeta, contribuiscano a modificare il pianeta è stata formulata inizialmente olltre mezzo secolo fa, e prende il nome di ipotesi “Gaia”Nell’idea originale formulata dal chimico Ray Lovelock, gli organismi viventi sulla Terra interagirebbero in sinergia con le componenti inorganiche, formando un complesso sistema dinamico autoregolante che manterrebbe stabili le condizioni per la vita sul pianeta.

Oggi, questa ipotesi controversa e non ancora scientificamente dimostrata, è stata rivista ed anche spesso criticata da molti studiosi a causa del suo contenuto troppo astratto e filosofico, per così dire, ma è comunque un’idea molto interessante; oggigiorno, tutti noi abbiamo sotto gli occhi come l’impatto dei viventi possa alterare in modo drammatico l’ambiente, con modalità potenzialmente disastrose.


Un esempio di aurora boreale sullo sfondo di una foresta.
Aurora boreale. Credit Pixabay

Cosa possiamo ancora dire di ciò che sappiamo del nostro mondo? Molto brevemente, sapete che geologicamente il nostro pianeta è molto attivo, e l’energia prodotta nel nucleo terrestre dal decadimento degli elementi radioattivi più pesanti che si sono concentrati nella regione centrale durante il processo di formazione della Terra, è il “motore” di fenomeni quali la tettonica delle zolle continentali, il vulcanismo globale e la continua attività sismica. Come nel caso di altri pianeti, il moto rotatorio del nucleo, genera il campo magnetico planetario, che contribuisce a proteggerci dagli effetti più pericolosi delle radiazioni cosmiche e la cui interazione con il vento solare genera nell’alta atmosfera il fenomeno delle aurore polari, interessante no?

Ma aspettate… non è ancora finita, vi avevo promesso di dirvi qualcosa di fantastico sulla Terra… ed ecco qui, è un fenomeno atmosferico scoperto da pochi decenni davvero raro, e che secondo me vi stupirà lasciandovi a bocca aperta… o almeno lo spero!!!


Red Sprite jellifish, Canton Giura, Montsevelier, Svizzera
La foto è stata scattata il 06.08.2019 alle 22:46:08 UTC, nel Canton Giura a Montsevelier; Svizzera. Credit: Spinner Roger

Ed ora una domanda vi sorgerà spontanea… che cosa sono quei filamenti rossi nel cielo?

Sono una forma di fulmini raramente osservata e confermata solo circa 35 anni fa: chiamata i Folletti Rossi, Red SpriteStratospheric/mesospheric Perturbations Resulting from Intense Thunderstorm Electrification. o jellyfish, in effetti assomigliano molto a delle meduse… non trovate? Comunque, questi fenomeni riguardano la mesosferaMedia atmosfera, si estende fino ad una quota di circa 80-85 km. e sono i risultati di intense tempeste di fulmini nella troposferaParte più interna dell’atmosfera, a diretto contatto con la superficie terrestre..

I fenomeni elettrici atmosferici sono differenti a seconda della composzione e delle proprietà fisiche dei gasAll’umentare della quota, nell’atmosfera terrestre tende a scomparire rapidamente il biossido di carbonio, diminuiscono inoltre il vapore acqueo e l’ossigeno presenti. Ma aumenta invece la presenza di gas leggeri, quali elio ed idrogeno. presenti. La scarica di un fulmine tra una nube temporalesca nella troposfera ed il suolo, può generare un Red Sprite nella mesosfera, causa il riassestamento dei potenziali elettrici alle varie quote.


Lightning, Red Sprite
L’illustrazione mostra dei diversi tipi di eventi luminosi transitori (TLE). Credit: Abestrobi

I folletti rossi come potete vedere, possono iniziare come sfere d’aria ionizzata di 100 metri di diametro, che scendono da circa 80 km di altezza al 10% della velocità della luce. Sono rapidamente seguiti da un gruppo di sfere ionizzate che si dirigono verso l’alto. Gli Sprite rossi durano solo una frazione di secondo e sono visibili soprattutto quando ci sono potenti temporali. A volte questi lampi, possono virare anche al viola e al blu, ciò è dovuto alla forte presenza di azoto, le cui molecole eccitate diventano visibili in quello spettro di colori. Oltre agli Red Sprite ci sono altri fenomeni luminosi analoghi molto complessi, come i Blue Jets e gli Elves non ancora ben compresi. Spero di avervi effettivamente detto qualcosa di originale che non sapevate sull’ambiente terrestre. E con questo è tutto… a presto!!!


The Earth from NASA
Vista dal cratere Compton. Credit: NASA/GSFC/Arizona State University.