… e dalla Svizzera… CHEOPS

La scoperta di sei pianeti per merito di CHEOPS!

Oggi come sempre mi sono messa al lavoro decisamente presto, e guardando un po’ di notizie ne ho scoperta una che ci riguarda da vicino, volete sapere quale??… Allora scopritela insieme a me!!

Ma prima dovete sopportarmi ancora un paio di minuti, perché con la mia macchina del tempo vi farò fare un salto fino al 21 luglio 1969, quando il secondo uomo, “Buzz” Aldrin, uscì dal modulo lunare e il suo primo compito fu quello di installare l’esperimento bernese SWCSolar Wind Composition, noto anche come “vela del vento solare”. sul suolo lunare, prima ancora di mettere la bandiera americana.

No, non avete capito male, l’esperimento era stato progettato e costruito da un gruppo dell’Università di Berna, ed è stato il primo grande evento nella storia dell’esplorazione spaziale Svizzera e bernese in particolare!!

Torniamo però ai nostri tempi, perché da allora, l’esplorazione spaziale Svizzera è entrata a far parte dell’élite mondiale ed in particolare modo l’Università di Berna che ha partecipato a diverse missioni spaziali delle principali organizzazioni, come l’ESA, la NASA e la JAXA.Japan Aerospace eXploration Agency, agenzia governativa giapponese che si occupa dell’esplorazione spaziale.


CHEOPS telescope
L’immagine mostra il prototipo del Telescopio CHEOPS. Credit: ESA

Ed oggi, grazie alla Missione CHEOPS il telescopio spaziale che la Svizzera ha in condivisione con l’ESA ha scoperto un sistema planetario unico nel suo genere, composto da sei pianeti in risonanzaAvviene quando due o più corpi orbitanti hanno periodi di rivoluzione tali che il loro rapporto è esprimibile in frazioni di numeri interi piccoli., in orbita attorno alla loro luminosa stella HD110067.

Io asserisco sempre che la collaborazione è davvero importante, ed è una cosa assolutamente vera, anche in questo caso perché è grazie alla collaborazione con gli scienziati che lavorano con i dati del satellite TESS della NASA, che il team internazionale ha potuto scoprire il sistema planetario che orbita intorno alla vicina stella HD 110067È una stella situata nella costellazione della Chioma di Berenice. Si tratta di un astro molto simile al Sole, lievemente più piccolo, che dista circa 105 anni luce dal Sistema Solare.


Chioma di Berenice
L’immagine mostra dov’è situata la Chioma di Berenice. Credit: Johann Hevelius Atlascoelestis

I pianeti del sistema HD110067 ruotano intorno al loro astro in una danza davvero perfetta, infatti quando il pianeta più vicino alla stella compie tre giri completi intorno ad essa, il secondo ne compie esattamente due nello stesso tempo. Questa situazione viene chiamata risonanza 3:2.

Si può dire che questa risonanza non è una cosa rara, ma non lo sono nemmeno i sistemi con più pianeti, e la rarità sta nell’imbattersi in una serie di sei corpi orbitanti; ed HD110067 è un caso davvero raro e particolare, perché le coppie di pianeti “danzano” con risonanze 3:2, 3:2, 3:2, 4:3 e 4:3… il risultato di tutto questo? Mentre il pianeta più vicino compie sei orbite, quello più esterno ne compie una… tutto questo vi ricorda qualcosa? Se mi state dicendo di si è perché avete letto l’articolo su Giove.

Il problema sembrava veramente avere una difficile soluzione, ma il team di scienziati svizzeri ha osservato molto bene le risonanze e la loro “danza” gravitazionale. Negli articoli precedenti abbiamo visto cos’è il transito di un pianetaUn transito si verifica quando un pianeta, dal nostro punto di vista, passa davanti alla sua stella ospite, bloccando una minuscola frazione della luce stellare, creando un apparente calo della sua luminosità. ed é proprio con la cooperazione di TESSTransiting Exoplanet Survey Satellite, è un telescopio spaziale progettato nell’ambito del programma Explorer della NASA, il cui scopo è la ricerca di pianeti extrasolari usando il metodo fotometrico del transito. è stato possibile capire che i due pianeti interni, chiamati fantasiosamente “b” e “c”, hanno periodi orbitali rispettivamente di 9 e 14 giorni. Tuttavia, non è stato possibile trarre alcuna conclusione per gli altri quattro pianeti rilevati, poiché due sono stati visti transitare una volta nel 2020 e una volta nel 2022, con molta discrepanza dei dati raccolti nei due anni, mentre gli altri due sono transitati solo una volta nel 2022.

Ma la soluzione al problema l’ha proposta il telescopio CHEOPS, che si è concentrato su HD110067, facendo scoprire agli studiosi che il periodo del pianeta “d” era di 20.5 giorni. Ed è questo che ha fatto capire ai due team ginevrino e bernese, come i tre pianeti interni alla stella si muovono con un preciso movimento di risonanza 3:2, 3:2: quando il corpo più interno ruota nove volte intorno all’astro, il secondo ruota sei volte e il terzo quattro.

Dopodiché gli scienziati, facendo un paio di conti, hanno pensato che anche gli altri tre pianteti “e”, “f” e “g” potessero avere a loro volta delle interazioni gravitazionali risonanti con gli altri due, così hanno capito che i periodi dei pianeti esterni erano rispettivamente 31, 41 e 55 giorni.


Orbital geometry of HD110067
L’immagine artistica mostra la geometria orbitale dei pianeti attorno alla stella HD110067. Credit: ESA, Thibaut Roger/NCCR PlanetS

Così gli studiosi sono riusciti a programmare l’utilizzo di alcuni telescopi al suolo, per osservare ulteriormente i transiti dell’esopianeta “f”, rivelando in effetti che le supposizioni erano esatte: infatti si trovava nel punto dove le teorie lo avevano diligentemente posto. Poi rielaborando le analisi di TESS, si sono scovati due transiti che erano rimasti inosservati, confermando in tal modo i periodi dei sei esopianeti.

E questa è una spettacolare scoperta che da risalto ancora una volta alla Svizzera!!! Ben fatto agli scienziati Ginevrini e Bernesi e a CHEOPS!!!