Saturno… il vero signore degli anelli

Giro giro tondo… quanti anelli ha Saturno?

La prima volta che ho visto al telescopio Saturno, sono rimasta strabiliata, non credevo ai miei occhi era proprio una visione; si d’accordo vi sto già sentendo dire… eh va beh con tutte le foto che ci sono in giro… ma vi giuro che non è la stessa cosa, è come avere a portata di mano un pianeta… che quasi puoi toccare.

Saturno è il sesto pianeta del Sistema Solare ed è quello più lontano dalla Terra visibile ad occhio nudo, ed è conosciuto fin dall’antichità. Il pianeta prende il nome dal dio romano dell’agricoltura e della ricchezza, vi ricordate il Titano padre di Giove? Bravissimi proprio Cronos, in greco… mentre il latino il suo nome si trasforma in Saturno, si riteneva che fosse stato cacciato dal’Olimpo e che per un periodo avesse regnato nel Lazio, in un’epoca pacifica e di progresso; ma un giorno scomparve improvvisamente, causando la decadenza progressiva dell’umanità, ma torniamo a noi.

Nel 1610 Galilei fu il primo ad accorgersi che Saturno aveva qualcosa di strano, una sorta di rigonfiamento laterale, e disse in proposito che il pianeta sembrava avere le “orecchie”! Questo perché lo studio effettivo degli anelli di Saturno cominciò solo con Christiaan Huygens e Gian Domenico Cassini. Oggi sappiamo che gli anelli sono frammenti di polvere, ghiaccio e piccole rocce e sono collocati in una fascia che dista dai 10.000 ai 70.000 km dalla superficie del pianeta.


Saturn lord of the ring
Le immagini del mosaico, ben 165 scattate dalla sonda Cassini, mostrano il gigante Saturno coi suoi anelli. Credit: NASA/JPL

Nell’immagine sopra si possono notare bene i sette anelli principali, che sono stati etichettati nell’ordine in cui sono stati scoperti. Dal pianeta verso l’esterno, sono D, C, B, A, F, G ed E, ma si possono vedere decisamente meglio nell’immagine seguente.

L’anello D è molto debole ed è quello più vicino a Saturno, poi ci sono gli anelli principali A, B e C. L’anello più esterno, facilmente visibile con i telescopi terrestri, è A; la Divisione di Cassini è la più grande fessura negli anelli e separa B da A. Appena fuori dall’anello A si trova lo stretto F, “intrappolato” gravitazionalmente dalle piccole lune Pandora e Prometeo, al di là di questo si trovano due anelli molto più deboli, denominati G ed E. Il diffuso anello E di Saturno è il più grande del nostro Sistema solare, che si estende dall’orbita di Mimas a quella di Titano, per circa 1 milione di chilometri.


Saturn and its rings
L’immagine mostra una rappresentazione artistica di Saturno e i suoi anelli; pensate che questo sistema non rientrerebbe nemmeno nella distanza tra la Terra e la Luna. Credit: NASA JPL

Saturno è 9 volte più largo della Terra, ed ha un raggio di 58.232 Km, immaginate che se la Terra fosse grande come un franco, Saturno sarebbe grande come un pallone da pallavolo. Il pianeta ha il secondo giorno più breve del Sistema Solare dopo Giove, infatti un giorno dura solo 10.7 oreIl tempo necessario a Saturno per ruotare una volta., compiendo un’orbita completa intorno al Sole in circa 29.4 anni terrestri; anche su Saturno ci sono le stagioni come sulla Terra, ed ogni stagione dura circa sette anni terrestri.

Questo gigante gassoso non ha una vera e propria superficie, il pianeta è costituito per lo più da vortici di gas e liquidi e se da un lato una navicella spaziale non potrebbe atterrare su Saturno, dall’altro non potrebbe nemmeno attraversarlo indenne. Le pressioni e le temperature estreme nelle profondità del pianeta schiaccerebbero, fonderebbero e vaporizzerebbero qualsiasi veicolo spaziale che cercasse di entrare all’interno. Le nubi di cui è ricoperto appaiono come deboli strisce, correnti a getto e tempeste, il pianeta presenta diverse sfumature di giallo, marrone e grigio. I venti nell’alta atmosfera raggiungono i 500 m/s nella regione equatoriale, come paragone possiamo dire che i venti sulla Terra si spingono fino ai 110 m/s più o meno. Se poi ci dovessimo immergere nella sua atmosfera, la pressione stessa sarebbe così forte che potrebbe trasformare il gas in un liquido.

Parlando sempre di atmosfera, il polo nord di Saturno presenta un’interessante caratteristica atmosferica: una corrente a getto a sei lati, questo schema a forma di esagono è stato notato per la prima volta nelle immagini della sonda Voyager 1 e da allora è stato osservato più da vicino dalla Cassini. Con un’estensione di circa 30.000 Km, l’esagono è una corrente a gettoIn meteorologia una corrente a getto è un veloce flusso canalizzato, localizzato lungo i confini tra masse atmosferiche con significativi gradienti termici orizzontali. ondulata con venti che viaggiano ad una velocità di circa 322 Km/h con un’enorme tempesta rotante al centro. Non esiste un fenomeno meteorologico simile in nessun altro luogo del Sistema Solare.


Il video mostra l’esagono a getto chiamato anche Jet Stream su Saturno, scoperto dalla sonda Cassini, durante il sorvolo del Polo Nord del pianeta. Credit:NASA/JPL-Caltech/SSI/Hampton University .

Anche il suo campo magnetico è davvero particolare, infatti è più piccolo di quello di Giove, ma comunque 578 volte più potente di quello terrestre. Gli anelli e molti dei satelliti si trovano completamente all’interno dell’enorme magnetosfera del pianeta, la regione dello spazio in cui il comportamento delle particelle elettricamente cariche è influenzato più dal campo magnetico di Saturno che dal vento solare.

Ci sono anche delle aurore che si verificano quando particelle elettricamente cariche entrano spiralando nell’atmosfera del pianeta, lungo le linee di forza del campo magnetico. Sulla Terra, queste particelle cariche provengono dal vento solare, mentre invece la sonda Cassini ha dimostrato che alcune delle aurore di Saturno sono come quelle di Giove, in gran parte non influenzate dal vento solare. Questi fenomeni sono invece causati da una combinazione di particelle espulse dalle lune del pianeta e dal rapido tasso di rotazione del campo magnetico di Saturno. Ma queste aurore “non di origine solare” non sono ancora completamente comprese. Se volete saperne di più c’è un bellissimo libro gratuito pubblicato dalla NASA.


Saturn infrared clouds
L’immagine mostra le nuvole nell’emisfero settentrionale di Saturno. Credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute/Kevin M. Gill

Ho ancora un paio di assi nella manica, ormai lo sapete, voglio sempre stupirvi!!! Come Giove, Saturno è composto principalmente da idrogeno, elio, metano, ammoniaca e altri composti chimici. Al centro del pianeta si trova un nucleo denso di metalli come il ferro e il nichel, circondato da materiale roccioso e altri composti in condizioni di intense pressioni e temperature. È avvolto da uno strato idrogeno metallico liquidoIn questa forma i protoni non sono organizzati in un reticolo cristallino, ma in un sistema liquido di protoni ed elettroni. all’interno di uno strato di idrogeno liquido, simile al nucleo di Giove ma notevolmente più piccolo.

È difficile da immaginare, ma Saturno è l’unico pianeta del nostro Sistema Solare con una densità media inferiore a quella dell’acqua. Praticamente se fosse immerso in una immensa vasca da bagno il gigantesco pianeta gassoso galleggerebbe!!!

Inoltre Saturno ospita una vasta gamma di mondi incredibilmente interessanti e molto particolari, tipo Titano, avvolta da foschie di metano e idrocarburi, o Phoebe, piena di crateri; come vedremo più avanti, ciascuna delle lune di Saturno racconta un altro pezzo della storia del sistema. Saturno possiede ben 145 lune, e si può dire che ha surclassato di gran lunga Giove. Le più note fra le tante sono: Atlante, Calipso, Dione, Encelado, Epimeteo, Elena, Iperione, Giapeto, Giano, Mimas, Pan, Pandora, Phoebe, Prometeo, Rea, Telesto, Teti e Titano. E nelle prossime settimane vi racconterò di qualcuna di loro.