Una costellazione facile da riconoscere e ricca di oggetti interessanti, lo Scorpione: eternamente nascosto al grande cacciatore, Orione
Scorpione
Scorpio – Sco
(credit: l’Astronomia, 1984)
È una costellazione zodiacale, sebbene il Sole ne attraversi soltanto la ristretta zona settentrionale e solo per pochi giorni: il resto è tutto sotto l’ecclittica ed è quindi una costellazione australe. Copre 497° quadrati, quindi non è molto estesa ma contiene una quindicina di stelle più brillanti della magnitudine 3.5; la loro disposizione è così caratteristica da richiamare immediatamente la configurazione dell’aracnide da cui prende il nome, anche se, già anticamente, le due chele le vennero tolte per creare la costellazione della Bilancia. Purtroppo la sua posizione non la rende ben osservabile alle nostre latitudini.
Tra le sue stelle c’è la notissima Antares, la rivale di Marte, ben individuabile per la sua magnitudine, anche se appare bassa nel cielo estivo; segna “il cuore dello Scorpione” e ad ovest di essa, le tre stelle beta, delta e pi greco ne delineano la testa. Le sue chele si estendevano una volta sino alla gamma e la beta della Bilancia (quella settentrionale) e alla iota ed alla alfa (quella meridionale). Dalla parte orientale, la sequenza delle stelle epsilon, mu, eta, theta, cappa e lambda dà l’idea del corpo e del pungiglione finale. La costellazione è in gran parte attraversata dalla Via Lattea, e per questo è ricca di stelle, nebulosità ed ammassi che offrono una spettacolare visione già guardandoli con un binocolo.
Mitologia
Lo Scorpione viene di solito associato al cacciatore Orione, dato che lo avrebbe punto quando esso stava per raggiunere Diana e per questo è stato relegato nella parte opposta del cielo. Mi sembra però abbastanza logico pensare che i popoli antichi abbiano semplicemente associato, come si è accennato sopra, la disposizione delle stelle all’animale. Ed a proposito delle chele, sino ai tempi di Eratostene sembra che ancora facessero parte dell’asterismo. Secondo il Flarnmarion, sarebbe Manetone, sacerdote egiziano del terzo secolo avanti Cristo, a riferire che i sacerdoti avevano tramutato le chele nei due piatti della Bilancia.
Diverse stelle possiedono un nome proprio, a cominciare dalla alfa Antares, dal greco Anti Ares, rivale di Marte, per il suo colore. I Romani la denominavano Cor Scorpii, il cuore dello Scorpione, e questo nome venne assunto anche dagli Arabi (Kalb al-Akrab). La beta è Graffias, dal greco Granchio ed anche Akrab, ossia lo Scorpione o Granchio. La gamma è Brachium o Cornu, la delta è Giubba (da Al-Giabhah, la fronte) o Iklil-al-Akrab forse “la corona dello Scorpione” ed anche, secondo Riccioli, Aakrab Genubi “la meridionale dello Scorpione”. La zeta è ancora Grafias, la mu Lesath o Giabbah, la teta Sargas e la sigma e la tau entrambe AI-Niyat, di origine incerta ma forse col significato di “sostegni o ripari del cuore”, ossia di Antares. Tutte quindi con legame allo Scorpione e più nettamente, la lambda, che è Sciaula, cioè l’aculeo.
Stelle doppie
2 (15h 50.6m -25° 11′) la primaria è una stella azzurra di magnitudine 4.8 e la secondaria è di appena 7.2 ed è molto vicina, a 2″.5.
𝞷 (16h 1.6m -11° 14′) è una stella multipla. La primaria, di magnitudine 4.2, è una doppia stretta (4.8 e 5.1), mentre una terza stella arancione è a 7″.4 verso est-nord-est. Più di 4′ a sud altre due stelline arancioni, di magnitudine 7.4 e 8.1 e separate di 11″.4 si muovono nello spazio assieme alle altre; formano il sistema 𝞢 1999.
𝞫 (16h 2.5m -19° 40′) è un altro sistema multiplo, ma la copia stretta, composta dalla brillante stella azzurra di magnitudine 2.63 e la compagna oltre la nona, è difficilmente risolvibile, dato che la loro separazione è circa 0″.5. Invece questo duetto forma una bella doppia con la stella di magnitudine 4.9 distante 13″.6′ ed è quindi osservabile con un buon binocolo. Però la primaria è a sua volta, una doppia spettroscopica con periodo di 6.8 giorni e si sospetta che la brillante compagna di quarta sia pure essa una doppia. Si sale così a cinque stelle.
Brs 11 (16h 6.3m -32° 31′) è composta da due stelle gialle ed è facilmente separabile sebbene sia un pò debole; le magnitudini sono 6.8 e 7.5 e la distanza di 7″.8.
𝞶 (16h 9.1m -19° 20′) é un altro sistema brillante multiplo e come doppia è facilmente visibile. la prima coppia 𝞶2 è formata da due stelle di magnitudini 4.6 e 5.8 distanti tra loro 1″.0; a 41″.2 di distanza appare l’altra, 𝞶1 composta da due stelle di magnitudini 7.0 e 8.1 separate di 2″.3.
Brs 12 (16h 16.4.m -30° 47′) è formata da due stelle giallastre facilmente sdoppiabili perché di magnitudine 5.7 e 7.2, separate di 23″.4.
𝞼 (16h 18.1m -25° 28′) è una coppia molto disuguale ma pure facilmente sdoppiabile; infatti, le magnitudini sono 3.1 e 8.7 ma la separazione è di ben 20″. La primaria è una gigante azzurra e la si trova 2° a nordl-ovest di Antares; è quasi sicuramente una doppia spettroscopica ma forse è tripla ed inoltre è una variabile a piccola ampiezza.
h 4848 (16h 20.7m -33° 5′) è un altro sistema triplo. Interessante è però la doppia più stretta, composta da due stelle bianche di magnitudini 7.1 e 7.6 e separate di 6″.2. La terza componente è di nona e si trova a 92″.
h 4850 (16h 21.5m -29° 35′) è un’altra bella coppia di stelle gialle, di magnitudini 5.9 e 6.6, separate di 5″.4.
𝞪 (16h 26.3m -26° 19′) Antares è una delle più brillanti stelle del cielo; è infatti la quindicesima, con la magnitudine 0.92. É una delle due supergiganti rosse molto luminose, con Betelgeuse e, come essa, varia irregolarmente. Ha una compagna di magnitudine 5.4 a soli 3″ ad ovest. In fotografie prese con lastre sensibili al rosso, il sistema appare avviluppato da una nube, probabilmente di polveri, che riflette la luce delle due stelle.
h 4889 (16h 47.6m -37° 26′) è una doppia alquanto disuguale (magnitudini 6.4 e 8.5) con una separazione di 6″.8.
Mlb 4 (17h 15.5m -34° 56′) è una stella tripla piuttosto vicina a noi (circa 20 anni luce). Il sistema più stretto è composto da due stelle di magnitudini 6.3 e 7.1 che possiedono un moto orbitale col periodo di 42 anni. In questi anni (1984, n.d.r) la separazione è vicina ai 2″. A 31″ appare una compagna di decima.
Stn37 (17h 48.0m -30° 33′) si trova 20′ a sud dell’ammasso aperto NGC 6451 (vedi sotto) ed è composta da due stelle bianche di magnitudini 6.8 e 8.2 separate di 10″.
Stelle variabili
𝞼 (16h 18.1m -25° 28′) oltre che doppia, la stella primaria è una variabile del tipo beta Canis Majoris a corto periodo (poco meno di 6 ore) e piccola variabilità, tra le magnitudini 2.8 e 2.9.
𝛍1 (16h 48.5m -37° 58′) fa parte di un largo sistema doppio (separazione 346”) e si trova poco meno di 4° a sud della epsilon, con allineamento est-ovest. La sua magnitudine è 3.2 mentre quella della 𝛍2 è 3.56. La stella venne prima identificata come binaria spettroscopica e poi ad eclisse, con periodo 1.44 giorni. Purtroppo la variazione in eclisse è di soie 0.3 magnitudini durante il minimo primario ed appena la metà durante quello secondario.
RS (16h 52.0rn -45°2′) è una gigante rossa variabile del tipo Mira, varia tra 6.2 e 13.0 in 320 giorni.
RR (16h 53.4m -30° 30′) è un’altra Mireide. Varia tra 5.0 e 12.4 in 280 giorni.
RV (16h 55.1m -33°32′) è una Cefeide gialla e varia tra 6.7 e 7.4 in 606 giorni. Fa parte d’un sistema binario, ma la compagna, a 6′, è solo di tredicesima,
V636 (17h 19.1m -45°34′) è un’altra Cefeide gialla e varia tra 6.3 e 7.0 in 6.8 giorni.
BM (17h 37.7m 32° 11′); è una variabile semiregolare arancione che varia tra 6.0 e 8.1 in 850 giorni; fa parte dell’ammasso aperto M6 (vedi sotto).
V453 (17h 53.0m -32°28′) è una doppia ad eclisse di magnitudine 6.5. Durante ìl minimo principale scende alla 7.0 ed il periodo è di 12 giorni. A 14″ ha una compagna di dodicesima.
Ammassi e nebulose
Lo Scorpione si trova in vicinanza del centro galattico ed è ricchissimo di ammassi, coloratissime nebulosità con stelle già formate ed altre oscure, le forge stellari dove si formano nuove stelle. Nel seguito vengono indicati alcuni degli oggetti più significativi e d’altra parte il campo più ricco è nella parte meridionale della costellazione, non visibile alle nostre latitudini.
M80 (16h 14.1m -22° 52′) anche noto come NGC 6093 è un ammasso globulare di magnitudine totale 7.4 e diametro 3′.3. È quindi piccolo ma molto brillante; lo si individua poco più di 4° a NNW di Antares e venne scoperto da Messier nei 1781. Quasi nel centro di esso venne osservata nel 1860 una nova.
M4 (16h 20.6m -26° 24′) è anche NGC 6121 ed è un altro ammasso globulare, di magnitudine totale 5.9 e diametro 14′. E quindi uno dei più estesi ammassi globulari ed anche uno dei più vicini (la sua distanza è stimata sui 6 mila anni luce). Lo si trova poco più di 1° ad ovest di Antares.
NGC 6124 (16h 22.2m -40° 33′) un ammasso aperto di magnitudine fotografica totale 6.3 e diametro 25′. Al suo interno si contano almeno un centinaio di stelle luminose.
NGC 6144 (16h 24.2m -25° 56′) un ammasso globulare di magnitudine totale 9.0 e diametro 3′.3. Si trova a 40′ a NW di Antares.
NGC 6178 (16h 32.1rn -45° 31′) un ammasso aperto di magnitudine fotografica 7.2 e diametro 4′. Si contano una dozzina di stelle sino all’ottava e molte altre più deboli.
NGC 6192 (16h 36.8m -43° 17′) ammasso aperto di magnitudine fotografica 8.5 e diiarnetro 7′. Si notano una dozzina di stelle piuttosto deboli, ma il numero aumenta con telescopi più potenti.
NGC 6231 (16h 50.6rn -41° 43′) è un ammasso aperto del iametro di 15′ e di magnitudine totale 6; si trova mezzo grado a nord della stella zeta. È un magnifico gruppo stellare, con sedici stelle di magnitudini tra la quarta e la ottava concentrate entro 6′, tutte supergiganti azzurre o bianche; è visibile un centinaio di altre stelle più deboli. E un peccato che sia così meridionale perché è uno dei più belli ammassi galattici, ricco anche di stelle doppie. La sua distanza è stimata in poco meno di seimila anni luce. Si ritiene che esso sia il nucleo di una più vasta associazione di brillanti stelle azzurre, chiamata Associazione I dello Scorpione, cui apparterrebbe anche l’ammasso H12 (vedi sotto). Questa struttura delinea una delle braccia spirali della nostra Via Lattea, più vicino al centro di quello cui appartiene il nostro Sistema Solare. Anche la stella 𝛏1 appartiene al complesso. Studi fotografici mostrano che tutto il sistema é inviluppato in materia interstellare.
NGC 6242 (16h 52.2m -39° 26′) è un ammasso aperto, del diametro di 10′ e contiene una quarantina di stelle (le più luminose).
H12 (16h 52.7m -40° 38′) è un ammasso aperto del diametro di circa 40′, 1° a NNE di NGC 6231 (vedi sopra). Contiene circa duecento stelle ed è meno compatto del precedente.
M62 (16h 58,1m -30° 3′) questo ammasso globulare viene spesso attribuito allo Scorpione, dato che è sul bordo che confina con con Ofiuco; verrà trattato quindi nella costellazione di Ofiuco.
NGC 6268 (16h 58.6m -39° 39′) è un ammasso aperto del diametro di 10′ con una trentina di stelle sino alla decima e molte altre più deboli.
NGC 6281 (17h 1.4m -37° 53′) è un ammasso aperto del diametro di 9′, posto 2° ad est della stella 𝝁. Le stelle più brillanti sono disposte a triangolo rettangolo.
NGC 6322 (17h 14.9m -42° 53′) è un ammasso aperto del diametro di 8′ ma piuttosto povero. Sono visibili una ventina di stelle.
NGC 6388 (17h 32.6m -44° 43′); ammasso globulare di magnitudine fotografica 8.7 e diametro 3′.4. Appare come una piccola macchia luminosa rotonda in un ricco campo stellare.
M6 (17h 36.8rn -32° 11′) è anche NGC 6405. E un ammasso aperto, del diametro di 25′ ed è percettibile ad occhio nudo. Ha una forma rettangolare delineata da una decina di stelle tra la settima e l’ottava magnitudine. Assieme ad M7 (che è circa 3° e mezzo a sud-est, vedi sotto) è uno dei più grandi e brillanti ammassi galattici, probabilmente menzionati già da Tolomeo e da Ulug-Beg. La stella più luminosa, posta nella parte nord-est, è una gigante arancione e spicca tra le altre, in gran parte stelle azzurre e bianche: è la semireglare BM Sco, già menzionata tra le stelle variabili.
NGC 6441 (17h 46.8m -37° 2′ ) è un ammasso globulare di magnitudine fotografica. 8.9 e diametro 2′,3. Lo sì nota 5′ ad est della stella arancione G Sco di terza magnitudine, al quale rende difficile le osservazioni.
M7 (17h 50.7m -34° 48′) è anche NGC 6475 ed è un altro ammasso aperto importante, ben visibile ad occhio nudo come una estesa macchia luminosa. Una ventina di stelle tra la quinta e la nona magnitudine, nonché moltissime altre più deboli, si estendono su un diametro di almeno 60′. Si tratta dell’oggetto più meridionale incluso da Messier nel suo catalogo. Da studi diversi si deduce che la sua distanza è di poco superiore agli 800 anni luce e che la sua età deve essere di poco superiore a quella delle Pleiadi.
H18 (17h 53.0m -35° 17′) è un altro ammasso aperto, posto circa sud-est di M7. La sua magnitudine fotografica è 8.8 ed il diametro di 15′. Si nota una moltitudine di stelle deboli subito a sud di una stella di settima magnitudine.
NGC 6496 (17h 55.4m -44° 15′) è un ammasso globulare di magnitudine fotografica 10.3 e diametro 2′.2. Si trova ai confini con la Corona Australe ed è poco condensato.
Aggregazione Scorpione-Centauro
Esiste un vasto insieme di stelle che hanno tutte delle caratteristiche in comune (è per questo che si denomina “associazione”), disperse su un area di cielo molto vasta comprendente lo Scorpione, il Centauro, il Lupo, la Croce e la Bilancia. È formato da stelle tutte azzurre o bianche e brillanti, definite dagli astronomi come “stelle dei primi tipi spettrali”. La sua esistenza venne riconosciuta agli inizi del XX secolo e da allora è studiato con mezzi diversi; si ritiene faccia parte del Sistema Locale, ossia dell’insieme di stelle appartenenti al braccio della Galassia a cui appartiene il Sole. L’associazione si muove tutta insieme in direzione sud-ovest formando una struttura di forma appiattita ed anche inclinata rispetto al piano galattico. Di essa farebbe parte anche Antares stessa, che sarebbe quindi l’unica a differenziarsi per il colore. Altre stelle notevoli dell’associazione sono:
- beta, delta, sigma, theta e nu dello Scorpione
- epsilon ed eta del Centauro
- alfa, gamma, lambda dei Lupo,
- beta della Croce
- 48 della Bilancia.
L’età di tutte queste stelle è stimata intorno ai 20 milioni d’anni.