Plutone

Cartellino rosso per il pianeta… Plutone

Lo so, per voi il Sistema Solare è finito con Nettuno… ma c’è un altro pianeta… il nono, che è stato declassato a pianeta nano, ma per me è sempre un pianeta come gli altri ed ora vi racconterò perché…

La storia di Plutone è davvero simpatica, la sua scoperta è avvenuta nel 1930 da parte dell’astronomo statunitense Clyde Tombaugh, una vicenda che ricorda un pò l’attribuzione del merito della scoperta della pulsar del Granchio da parte di Jocelyn Bell; ma la cosa curiosa, è il suo nome, sapete chi gliel’ha dato?? No, nessun astronomo strampalato come al solito… è stata Venetia Burney una bambina di 11 anni di Oxford, in Inghilterra, nello stesso anno della scoperta. Un giorno suo nonno Falconer Madan, che si interessava parecchio di astronomia, stava parlando della scoperta, raccontando che nessuno sapeva come nominare il pianeta appena individuato. Così a lei venne in mente di chiamarlo Plutone, il dio degli inferi. Ne parlò al nonno che era stato Bibliotecario della Bodleian Library dell’Università di Oxford, e lui un giorno chiacchierando col professor Turner, che era stato Astronomo Reale in passato ed era professore sempre a Oxford, glielo disse. Il professore poi spedì questo nome all’Osservatorio Lowell… e così fu dato al pianeta proprio il nome che la ragazzina aveva scelto.

Ma ora veniamo al pianeta chiamato Plutone, un mondo davvero complesso e misterioso con montagne, valli, pianure, crateri e forse ghiacciai. Considerato il nono pianeta del nostro Sistema Solare, ma dopo la scoperta di mondi simili e intriganti nella lontana Fascia di Kuiper, il gelido Plutone è stato riclassificato come pianeta nano nel 2006.

Plutone ha un diametro di soli 2253 Km: se la Terra fosse grande come una moneta di 5 franchi, Plutone avrebbe le dimensioni di un chicco di popcorn; la sua distanza media dal Sole è di 6 miliardi di Km con una sottile atmosfera composta principalmente da azoto, metano e monossido di carbonio. La sua temperatura varia dai -220°C a -240°C.


Craters and Icy
L’immagine prodotta dalla sonda New Horizons della NASA, rivela nuovi dettagli dell’aspra e ghiacciata pianura craterizzata di Plutone. La maggior parte dei crateri osservati si trova all’interno del bacino di Burney, ampio 250 chilometri, il cui bordo esterno o anello forma la linea di colline o basse montagne che si notano nella parte inferiore dell’immagine. Il bacino prende informalmente il nome da Venetia Burney, la studentessa inglese che per prima propose il nome “Plutone” per il pianeta appena scoperto nel 1930. Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

Plutone possiede cinque lune conosciute, la più grande delle quali è Caronte che è grande circa la metà del pianeta, ed è quindi il satellite più grande del nostro Sistema Solare rispetto al pianeta attorno a cui orbita: i due oggetti sono spesso indicati come un “pianeta doppio”.

Una cosa davvero curiosa è che alle lune di Plutone sono stati dati nomi come: CaronteBarcaiolo del fiume Stige che traghetta le anime negli inferi (oltre a onorare Sharon, la moglie dello scopritore James Christy)., Nix Nome dalla madre di Caronte, che è anche la dea delle tenebre e della notte., HydraNome del serpente a nove teste che custodisce gli inferi., KerberosIl cane a tre teste della mitologia greca (e chiamato Fluffy nei romanzi di Harry Potter). e StyxIl fiume mitologico che separa il mondo dei vivi dal regno dei morti.; tutte queste sono figure mitologiche associate agli inferi… carine no?? Questo sistema di lune potrebbe essersi formato in seguito a una collisione tra Plutone e un altro corpo di dimensioni simili all’inizio della storia del Sistema Solare.


Questa immagine evidenzia le notevoli differenze tra Plutone e Caronte. Il colore e la luminosità di Plutone e Caronte sono stati elaborati in modo identico per consentire un confronto diretto delle loro proprietà superficiali e per evidenziare la somiglianza tra il terreno rosso polare di Caronte e il terreno rosso equatoriale di Plutone.
Immagine a colori di Plutone (in basso a destra) e Caronte (in alto a sinistra) ripresa dalla sonda New Horizons della NASA durante il suo passaggio nel sistema di Plutone il 14 luglio 2015. Plutone e Caronte sono mostrati con dimensioni relative approssimativamente corrette, ma la loro reale separazione non è in scala. Credit: NASA/JHUAPL/SwRI

Se ci si trovasse sulla superficie di Plutone a mezzogiorno, il Sole avrebbe una luminosità pari a 1/900 di quella che ha qui sulla Terra, o circa 300 volte quella della nostra Luna piena. Ogni giorno, vicino al nostro tramonto, c’è un momento in cui la luce ha la stessa intensità del mezzogiorno su Plutone. Un’altra cosa insolita di questo pianeta è la sua orbita, che essendo molto eccentrica ha una durata di 248 anni, e può portarlo da a 49.3 a 30 Unità Astronomiche UAUn’UA è la distanza media tra la Terra e il Sole: 150 milioni di chilometri. dal Sole.

Dal 1979 al 1999, Plutone è stato vicino al perielio, il momento in cui è più vicino alla nostra stella e durante questo periodo, il pianeta era effettivamente più vicino al Sole che Nettuno.

Un giorno su Plutone dura circa 153 ore, ed il suo asse di rotazione è inclinato di 57° rispetto al piano della sua orbita intorno al Sole, quindi ruota quasi su un fianco; il pianeta presenta anche una rotazione retrograda, cioè ruota da est a ovest come Venere e Urano.

Il pianeta nano Plutone fa parte di un gruppo di oggetti che orbitano in una zona discoidaleZona dove gas e polveri in orbitano attorno a una stella o, più spesso, a una protostella. oltre l’orbita di Nettuno, chiamata Fascia di Kuiper. Questo regno lontano è popolato da migliaia di mondi ghiacciati in miniatura, che si sono formati all’inizio della storia del nostro Sistema Solare, circa 4.5 miliardi di anni fa. Questi corpi rocciosi e ghiacciati sono chiamati oggetti della fascia di Kuiper, oggetti transnettuniani o plutoidi.

Plutone ha probabilmente ha un nucleo roccioso circondato da un mantello di ghiaccio d’acqua, la superficie è ricoperta da ghiacci interessanti come il metano e l’azoto; pur avendo un diametro di circa 2/3 di quello lunare a causa della sua minore densità, la massa del pianeta è circa un sesto di quella della Luna.
Come dicevo prima, la superficie di Plutone è caratterizzata da montagne, valli, pianure e crateri.

Le montagne più alte hanno un’altezza compresa tra i 2 e i 3 Km, e sono grandi blocchi di ghiaccio d’acqua, a volte con un rivestimento di gas congelati come il metano, mentre la lunghezza degli avvallamenti e delle valli arriva fino a 600 Km, aggiungendosi alle altre caratteristiche interessanti di questo lontano pianeta nano.

I crateri grandi fino a 260 Km di diametro, punteggiano alcuni dei paesaggi, e qualcuno di questi mostra segni di erosione e riempimento. Ciò suggerisce che le forze tettoniche stanno lentamente modificando il suolo di Plutone.

Le pianure più importanti osservate su Plutone sembrano essere costituite da gas azoto congelato e non mostrano crateri, queste vaste pianure presentano strutture che suggeriscono fenomeni convettivi.

Il pianeta ha un’atmosfera sottile e tenue che si espande quando si avvicina al Sole e collassa quando si allontana, come una cometa; il principale costituente è l’azoto molecolare, anche se sono state rilevate molecole di metano, etanoL’etano sarebbe il risultato della fotolisi o della radiolisi, ossia la conversione chimica determinata, rispettivamente, dalla luce o da particelle radioattive del metano congelato sulla superficie di Plutone e sospeso nell’atmosfera. e monossido di carbonio. Quando Plutone è vicino al Sole, i suoi ghiacci superficiali sublimanoPassano cioè direttamente da solido a gas. sollevandosi e aumentando quindi la densità atmosferica.


In Depth Pluto
L’immagine mostra le montagne situate su Plutone. Credit: NASA Solar System Exploration

La bassa gravità di Plutone circa il 6% di quella terrestre, fa sì che l’atmosfera sia molto più estesa in altezza rispetto a quella del nostro pianeta. Plutone diventa molto più freddo durante la parte dell’anno in cui si allontana dal Sole e durante questo periodo, la maggior parte dell’atmosfera del pianeta può congelare e cadere sotto forma di neve sulla superficie.


Pluto’s Brilliant "Heart"
L’immagine mostra il lobo occidentale del “cuore”, informalmente noto come Tombaugh Regio. Mentre l’altro lobo chiamato informalmente Sputnik Planum, è stato trovato ricco di ghiacci di azoto, monossido di carbonio e metano. Credit: NASA/JHUAPL/SwRI

E con questo è tutto per Plutone… ma non abbiamo ancora finito col Sistema Solare, per cui ci rivedremo presto!!!