Orsa Minore

La costellazione dell’Orsa Minore indica il nord geografico.

Orsa Minore
Ursa Minor – UMi
(credit: l’Astronomia, 1980)

È una costellazione tra le più piccole ed occupa 256 gradi quadrati di cielo. La sua configurazione è abbastanza caratteristica, dato che imita, seppure a rovescio, la disposizione delle sette stelle più brillanti dell’Orsa Maggiore, ben più facile da riconoscere. È anche nota come il Piccolo Carro. Si notano infatti quattro stelle disposte quasi a rettangolo, ma solo due (le ruote posteriori) sono facilmente visibili: la beta di seconda grandezza e la gamma di terza. Le due ruote anterioni sono la zeta di magnitudine 4.3 e la eta di magnitudine 5. Il timone si snoda attraverso la epsilon e la delta, entrambe dí magnitudine 4.4, e termina nella stella principale della costellazione, la alfa chiamata Stella Polare nei nostri tempi per la sua vicinanza al Polo Nord Celeste. Tutti ormai sapranno che a causa della precessione, il Polo Nord Celeste (corrispondente di quello terrestre) descrive in circa 25.800 anni un cerchio tra le stelle, il cui raggio è di 23° e mezzo. Esso si sta tuttora avvicinando alla Polare, a circa 33′.4 per secolo e verso il 2105 si troverà alla minima distanza da essa, circa 28′; dopo di che la distanza aumenterà nuovamente. Del resto, intorno all’800 d.C. il Polo era vicino alla stellina 32 Cam, di magnitudine 5. Se andiamo ancora indietro, intorno al 1200 a.C. la stella più vicina al Polo (seppure non di molto) era la beta dell’Orsa Minore, che doveva servire ai naviganti mediterranei come guida e ancor oggi porta il nome di Kocab, che, secondo alcuni, deriva da Kaucab-al-Seemali che significherebbe “stella del Nord”. Intorno al 2900 a.C. era invece l’alfa del Drago a fungere da Polare. E nel futuro, intorno al 4000 d.C. spetterà rispettivamente alla gamma e nel 7500 alla alfa nella costellazione di Cefeo, essere chiamate “Polari”

Mitologia

Il nome della costellazione si fa risalire a Talete (VII secolo a.C.) perché sembra che prima i Fenici la denominassero la “coda del cane”. E qualcosa col cane ebbe a che fare anche nella mitologia greca, perché, se l’Orsa Maggiore rappresenterebbe la ninfa Callisto, l’Orsa Minore sarebbe semplicemente il suo cane. Callisto venne sedotta da quell’intraprendente donnaiolo di Giove (Callisto oggi è una delle lune del pianeta Giove), che la avrebbe eternata in cielo col suo cane. Ovidio ci racconta invece che Giove l’avrebbe trasformata in orsa già sulla Terra e quando il figlio di lei stava per ucciderla (era un’orsa, dopo tutto!) Giove l’avrebbe salvata portandola in cielo, assieme al cane ed anche al figlio; quest’ultimo divenne “il guardiano dell’orsa”.
In questo guazzabuglio mitologico, il nome di Orsa Minore della costellazione di cui stiamo parlando dura già da molti secoli, sebbene già Arato affermasse che essa era nota anche come il Piccolo Carro.

Stelle doppie

𝝰 (2h 33m 27.55s; 89° 15′ 47″.8) La Stella Polare è una doppia relativamente facile da separare perché la primaria variabile (vedi in Stelle Variabili) è accompagnata da una stella di magnitudine 8.9 ad una distanza di poco superiore a 18″. Poichè la loro separazione è rimasta invariata sin da quando ne venne scoperta la duplicità, si ritiene che le due stelle si spostino assieme nello spazio: se esiste quindi un moto di rivoluzione per questi due astri, esso deve essere lentissimo.
𝛄 (15h 20m 39.7s; 71° 50′ 11″.0) una coppia di stelle facile è offerta dalla coppia gamma (Pherkad Major) e 11 UMi (Pherkad Minor), poichè sono separate di ben 17′ e splendenti.
𝝿1 (15h 29m 10.25s; 80° 27′ 6″.3) questa doppia non appartiene al Carro e le duecomponenti sono separate tra loro di 31″. La lettera pi greco venne assegnata da Bode, che continuò il lavoro del Bayer; essa porta anche il numero 18 di Flamsteed. Le due stelline che la compongono, di magnitudine 6.9 e 7.7, hanno colori giallo e azzurro.
5 (15h 27m 26.4s; 75° 41′ 49″.7) composta da due stelle di magnitudine 4.4 e 11, separate da 45″.

Stelle variabili

𝝰 (2h 33m 27.55s; 89° 15′ 47″.8) La componente principale è una stella supergigante giallastra, con spettro del tipo F7 Ib, posta a ben 360 anni luce da noi. Si tratta di una variabile cefeide classica ed in 3.97 giorni varia dalla magnitudine 1.92 alla 2.07.
U (14h 17m 16.64s; 66° 47′ 42″.3) è una rossa variabile del tipo Mira, che oscilla tra la magnitudine 7.4 e 13 in 326 giorni;
V (13h 38m 36.4s; 74° 18′ 35″.1) è una gigante rossa semiregolare che varia tra la nona e la decima magnitudine in 72 giorni.