Mercurio il caldo pianeta… vicino al Sole
Cosa ne dite se oggi vi parlo di un piccolo pianeta? Avete mai sentito parlare di Mercurio? È il pianeta più vicino al Sole il che significa che è anche il più caldo, infatti la sua temperatura diurna può raggiungere i 427 °C, mentre la sua temperatura notturna può scendere fino a -173 °C.
Mercurio é uno dei corpi celesti più interessanti; anche se in fin dei conti come vi ho detto prima, è il più piccolo del Sistema Solare, con un diametro di circa 4.880 Km, circa un terzo di quello terrestre. Devo dire che il pianeta, ha una storia geologica molto curiosa. La sua superficie rocciosa è molto simile a quella della Luna, ed è stata fortemente bombardata da impatti meteoritici nel passato; ma possierde anche molte caratteristiche geologiche uniche, tra cui valli, creste e scarpate. Una delle peculiarità più note di Mercurio è Caloris, un enorme cratere con circa 1.500 chilometri di diametro, visibile nell’immagine sotto; il mosaico a coloriIn realtà la superficie di Mercurio è grigia. mostra questo grande e recente bacino d’impatto, fratturato e multiforme. Successivamente alla sua formazione, un’eruzione vulcnaica lo ha riempito di lava, formando la Caloris Planitia, che nell’immagine appare di color arancione; i crateri con le tonalità blu, offrono probabilmente una vista del materiale originale del fondo del bacino. L’analisi di questi crateri suggerisce che lo spessore della lava vulcanica di copertura è di 2.5/3.5 chilometri. Le macchie arancioni scuro lungo il perimetro sono i Caloris Montes, alti 2 km e considerati bocche vulcaniche. Al centro troviamo ApollodorusChiamato anche il Ragno, è stato scavato durante l’impatto sotto le pianure vulcaniche, che coprono la parte centrale del Caloris. un cratere d’impatto largo circa 42 km, circondato da numerose faglie estensionali chiamate Pantheon Fossae.
Ma le particolarità di Mercurio non si esauriscono con le sue caratteristiche geologiche. Infatti la sua orbita è altamente eccentrica, il che significa che la sua distanza dal Sole varia considerevolmente durante il suo moto attorno alla stella. Il perielioovvero il punto più vicino al Sole, si trova a soli 46 milioni di chilometri dal nostro astro, mentre l’afelioovvero il punto più lontano dal Sole, si trova a circa 70 milioni di chilometri. Ciò significa che la temperatura superficiale del pianeta può variare di oltre 500° C tra il perielio e l’afelio. Inoltre questo pianeta ha una rotazione molto lenta. Relativamente parlando, sembra quasi che Mercurio non ruoti affatto; conseguentemente un punto sulla sua superficie può essere esposto al Sole per quasi due volte la durata di una sua orbita. Il pianeta compie una rotazione completa su se stesso in circa 59 giorni terrestri, mentre il suo periodo orbitale intorno al Sole è di soli 88 giorni terrestri. Questo vuol dire che un giorno su Mercurioil tempo necessario per una rotazione su se stesso dura circa due terzi dell’annoil tempo necessario per completare un’orbita. Questa rotazione lenta è legata al suo campo magnetico, che è molto debole ma simile a quello della Terra e forse è dovuto anche allo stesso meccanismo, ossia l’effetto dinamo del nucleo e del mantello all’interno del nostro pianeta. Si è ipotizzato quindi che ciò avvenga anche su Mercurio, poiché il campo varia nel tempo; ma la sonda Messenger non ha rilevato alcuna variazione magnetica nella crosta, come si vedrebbe se il pianeta avesse un magnetismo “fossile”, dovuto all’allineamento di minerali ferromagneticila magnetite, il ferro, il cobalto, il nichel e alcuni metalli di transizione. nella direzione di un antico campo magnetico.
Anche l’intensità attesa per il campo dovrebbe essere pari a quello terrestre, ma in realtà è circa 100 volte più debole. I motivi di questa discrepanza non sono noti: potrebbe essere dovuto alla presenza e alla vicinanza del Sole e del suo vento solare che inibiscono il campo magnetico di Mercurio.
Come vi dicevo prima questo pianeta è davvero particolare, persino la sua composizione chimica lo è, perché differisce molto da quella degli altri pianeti del Sistema Solare. Inoltre possiede una densità parecchio alta, il che indica una grande quantità di metallo; ciò ha importanti implicazioni per la formazione del Sistema Solare e la comprensione di come si sono formati i pianeti.
Un’altra caratteristica che lo rende differente dagli altri pianeti del Sistema Solare interno è l’atmosfera molto sottile, quasi inesistente, composta principalmente da elio, con tracce di idrogeno, ossigeno, sodio e potassio. Ciò significa che non c’è un vero e proprio cielo sul Mercurio e la sua superficie appare grigia come quella della Luna. Tuttavia, questa atmosfera è davvero importante per la comprensione del pianeta, poiché è legata al campo magnetico ed alle interazioni del vento solare.
E per quanto possa magari sembrare paradossale, a causa delle temperature elevate descritte prima, le recenti missioni spaziali hanno scoperto che Mercurio ha una grande quantità di ghiaccio d’acqua ai suoi poli. Questa scoperta ha importanti implicazioni per la comprensione della storia geologica del pianeta e per la ricerca di risorse utili per futuri esploratori umani.
L’immagine che vedete sopra è stata ripresa dalla sonda MESSENGER dove hanno inserito MASCS (Mercury Atmospheric and Surface Composition Spectrometer ), questo strumento è stato progettato per rilevare i minerali sulla superficie di Mercurio e determinare l’abbondanza e i componenti della sua sottile atmosfera. I dati di MASCS aiutano gli scienziati a rispondere alle domande: di cosa è fatta la superficie di Mercurio? Come si genera l’atmosfera di Mercurio? Mercurio ha ghiaccio ai poli?Combinando uno spettrometro ad ultravioletti e uno spettrografo a infrarossi, MASCS ha misurato l’abbondanza dei gas atmosferici intorno a Mercurio e rileva i minerali nei materiali della sua superficie.
E dopo tutti questi segreti ne volete scoprire ancora uno? Bene, reggetevi forte… dovete sapere che Mercurio… possiede anche una “coda”, e malgrado tutto ciò… non è ne un bolide, ne una cometa… questa scia giallo arancio, è lunga ben 2.5 milioni di km e si estende dalla superficie del pianeta, nella direzione opposta a quella del Sole. È formata dalla ionizzazione degli atomi presenti nell’atmosfera, ed è causata dall’interazione con il vento solare.
Il vento solare è costituito da particelle altamente ionizzate che si muovono ad alta velocità attraverso lo spazio. Quando queste particelle incontrano l’atmosfera di Mercurio, possono ionizzare gli atomi presenti, ovvero “rubare” uno o più elettroni, creando così ioni positivi e negativi.
Gli ioni positivi e negativi creati dall’interazione del vento solare con l’atmosfera di Mercurio possono essere attratti dalla forza gravitazionale del Sole, formando così una coda di sodio che segue la traiettoria del pianeta. Questa coda è molto sottile e difficile da osservare, ma è stata rilevata attraverso osservazioni condotte con telescopi e strumenti appositi.
In sintesi, Mercurio è un pianeta affascinante e unico; nonostante sia il pianeta più vicino al Sole e quindi uno dei più difficili da esplorare, le varie missioni spaziali hanno fornito molte informazioni interessanti sulla sua storia e le sue caratteristiche. Ci sono state diverse missioni spaziali che hanno visitato Mercurio, tra cui la missione Mariner 10 della NASA negli anni ’70 e la missione Messenger della NASA nel 2011. Queste, hanno fornito informazioni dettagliate sulla superficie, l’atmosfera e la composizione del pianeta. La storia di Mercurio è stata lunga, lo so… ma volevo mettervi al corrente di tutto, spero di non avervi annoiato… alla prossima!!!!!