Lucertola

Una costellazione minuscola, come l’animale di cui porta il nome, la lucertola. Si osserva al meglio mediante un binocolo, sovrapposta al manto sfolgorante della Via lattea.


Lucertola
Lacerta – Lac
(credit: l’Astronomia, 1983)

É una minuscola costellazione, con una superficie di 201 gradi quadrati; inserita tra il Cigno e Cassiopea. Ai tempi di Luigi XIV, nel 1679, Royer aveva posto in questa regione del suo Catalogo Stellare lo “Scettro e la Mano della Giustizia”: uno sfoggio di sigle roboanti avente nessuno scopo astronomico ma solo quello, degno di un cortigiano, di onorare il Re Sole… Fortunatamente, qualche anno dopo Hevelius, nel suo Prodromus Astronomiae del 1690, riunì le stelline sotto la forma della Lucertola, nome che è rimasto. È delineata solo da stelle piuttosto deboli: la alfa, la più brillante, è di magnitudine visuale 3.8; in questo caso la lettera greca non è da attribuirsi al Bayer, dato che l’asterismo è posteriore. Conviene usare almeno un binocolo per riconoscerne la struttura seghettata, dato che la Lucertola si dispone per buona parte sul fondo stellare della Via Lattea.

Stelle doppie

Anche le stelle doppie sono numerose in questa costellazione anche se di tipo ottico, cioè soltanto apparenti: la alfa ne costituisce un esempio. Anche le stelle di questa tipologia sono piuttosto deboli. Tra quelle più facilmente visibili ne citiamo soltanto due:
𝛴 2894 (22h 16.7m; +37°31′) è formata da una stella bianca di magnitudine 6.2 ed una compagna rossastra di 8.9, posta 16″. Si individua a mezzo grado ad est della 1 Lac, stella arancione.
8 Lac (22h 33.6m; +39°23′) è una doppia piuttosto larga (la separazione è di 22″) ed è composta da due stelle azzurre, di magnitudini 5.8 e 6.6, che mostrano di avere un comune moto proprio.

Stelle variabili

Nonostante le ridotte dimensioni, sí conoscono più di 350 stelle variabili situate al suo interno, sfortunatamente però quasi tutte molto deboli. Ricordiamo che tra il 1910 ed 1950 nella Lucertola apparvero tre novae: la prima; nel 1910 è ora denominata DI Lac e dalla quindicesima magnitudine salì sino alla 4.3. Quella del 1936 la CP Lac, dalla sedicesima raggiunse la magnitudìne 2.1: essa costituì un esempio di “nova rapida” come la Nova Herculis del 1918. Infine quella del 1950, la DK Lac, raggiunse la quinta magnitudine. La prima e la terza apparvero a poca distanza tra loro, sul confine con Cefeo ed il Cigno.
S Lac (22h 31.2m; +40°3′,6) è una rossa variabile tipo Mira, che dalla magnitudine media 8 cala sino alla 13 in 242 giorni.
AR Lac (22h 6.7m; +45°29′.8) è invece una interessante la variabile ad eclisse; al massimo è di 6.11 magnitudine ed al minimo principale di 8.77, mentre il minimo secondario è 6.43. Il periodo della variazione è di 1.98 giorni. Sarebbe composta da due stelle sub-giganti e recentemente è stata scoperta come sorgente radio variabile; una delle componenti è pure sospetta di variabilità ottica.
CM Lac (21h 58.1m; +44°18′.6) é un’altra variabile ad eclisse tra le maghitudini 8.2 e 9.15 in 1.60 giorni; il minimo secondario scende a 8.53.
DD Lac (22h 39.2m; +39°57′.8) è la numero 12 di Flamsteed. Si tratta di una variabile gigante azzurra del tipo beta Canis Maioris, tutte variabili di piccola ampiezza e corto periodo. Questa stella varia di due decimi dì magnitudine, tra 4.9 e 5.1 in 4 ore e 38 minuti.
EN Lac (22h 54.1m; +41°20′) è la 16 Lac, ed è una variabile dello stesso tipo della precedente, ma la sua variazione raggiunge appena un decimo di magnitudine.
Per chi ha un telescopio più potente segnaliamo una serie di Cefeidi classiche:
V Lac (22h 46.6m; +56°3′) varia tra 8.4 e 9.4 in 4.98 giorni
X Lac (22h 47.0m; +56°10′) varia tra 8.2 e 8.5 in 5.44 giorni
Y Lac (22h 7.1m; +50°48′ varia tra 8.8 e 9.5 in 4.32 giorni
Z Lac (22h 38.9m; +56°34′) varia tra 7.9 e 8.9 in 10.9 giorni
RR Lac (22h 39.5m; +56°10′ varia tra 8.4 e 9.2 in 6.42 giorni
BG Lac (21 h 58.4m; +43°12 ) varia tra 15.5 e 9.2 in 5.33 giorni.


BL Lac

Alla descrizione di Bruno Cester delle variabili presenti nella Lucertola, voglio aggiungere un oggetto astronomico particolare, originariamente identificato come una stella variabile e rivelatosi in seguito come una particolare tipologia di nucleo galattico attivo: BL Lacertae, denominato negli ultimi anni del secolo scorso come Blazar, dalla contrazione delle due parole inglesi ‘Blaze’ e ‘Quasar’. Potremmo tradurlo come “quasar avvampante”, poichè nella lingua italiana distorcere parole per crearne di nuove non produce grandi risultati, mentre apparentemente nel mondo scientifico anglosassone ne sono entusiasti…

Ma come mai un oggetto particolare come questo venne identificato come una stella variabile, ossia “BL Lacertae” da cui la sigla che identifica i Blazar come “Oggetti BL Lac”? Semplicemente perchè la tecnologia ottica utilizzate all’epoca della scoperta non era quella di cui disponiamo 100 anni dopo. Nel 1929 Cuno Hofsteimer, ne identificò per primo la natura variabile, e le assegnò la sigla BL Lac, ritenendola correttamente una nuova stella variabile. All’epoca le teorie cosmologiche sulla natura dell’universo erano ancora in divenire, ed anche la natura di oggetti quali i nuclei galattici attivi AGN, usando un acronimo inglese, non era neppure immaginata.

BL Lac è infatti una galassia lontana da noi, ad una distanza stimata in base alla sua velocità di allontanamento di circa 900 milioni di anni luce, nel cui nucleo i modelli elaborati per gli AGN indicano la probabile presenza di un buco nero supermassiccio, in grado di generare un getto di materiale che viene espulso a velocità relativistiche. Nell’immagine seguente (Credit AAVSO) è indicata la posizione di BL Lac, che non è distinguibile da una normale stella.

Gli AGN vengono attualmente catalogati morfologicamente anche in base alla direzione di vista rispetto all’osservatore: il modello prevede quindi che l’asse del getto espulso da BL Lac sia praticamente allineato con la nostra direzione di osservazione. Secondo il modello quindi, noi vediamo il getto frontalmente, e la sua elevata intensità luminosa ci impedisce di vedere il nucleo della galassia e le sue regioni periferiche. Si è anche potuto verificare che BL Lac è una sorgente di onde radio.

BL LAC in una carina identificativa AAVSO

Renato Polloni


Ammassi stellari aperti

NGC 7209 (22h 3.3m; +46°15′) è un ammasso aperto di magnitudine globale 8.8 ed un diametro di 20′, individuabile 15′ a sud di una stella arancione di sesta grandezza. Se osservato mediante uno strumento relativamente grande la sua visione è più spettacolare.
NGC 7243 (22h 18.2m; +49°38′) è un altro ammasso aperto, dì magnitudine totale 6.7 ed un diametro di 20′; vi si possono contare una quarantina di stelle.