L’ELT e i suoi quasi mille specchi
Ragazzi eccomi, sono qui per ragguagliarvi sulle ultime novità dell’ELT vi va?? Io sono davvero entusiasta!!!
Come vi raccontavo nell’articolo di marzo, stanno costruendo il “telescopione” sul Cerro Armazones in Cile, e gli operai edili insieme agli ingeneri, collaborano per finire di assemblare la struttura che sosterrà la cupola ad un ritmo davvero sostenuto; io sto seguendo i lavori da lontano, e devo dire che hanno fatto uno sforzo davvero enorme, perché la grande struttura in acciaio permette di immaginare quella che sarà la cupola!!!
Ma ora veniamo agli specchi del telescopio e altri componenti; L’ELT dell’ESO sulle orme tracciate da Guido Horn D’Arturo, avrà un pionieristico design ottico a cinque specchi, che include il gigantesco specchio principale M1, composto da 798 segmenti esagonali. È stato già prodotto più del 75% delle forme grezze degli specchi e dei supporti per questi segmenti, mentre M2 e M3 sono stati fusi e ora sono in fase di lucidatura. I progressi su M4, uno specchio adattativo e flessibile che regolerà la propria forma mille volte al secondo per correggere le distorsioni causate dalla turbolenza dell’aria, sono particolarmente impressionanti: tutti e sei i sottili petali sono completati e vengono ora integrati nell’unità strutturale. Inoltre, tutte e sei le sorgenti laser, altro componente chiave del sistema di ottica adattiva dell’ELT, sono state prodotte e consegnate all’ESO per le verifiche.
I quattro i primi strumenti scientifici di cui sarà dotato l’ELT sono nella fase finale di progettazione e per alcuni sta per iniziare la fase di produzione. Infine, la maggior parte dell’infrastruttura di supporto, si trova ora vicino al Cerro Armazones. Anche l’edificio tecnico che, tra l’altro, sarà utilizzato per lo stoccaggio e il rivestimento di diversi specchi di ELT è completamente costruito e attrezzato, mentre lo scorso anno è entrato in funzione un impianto fotovoltaico che fornisce energia rinnovabile al sito. Si prevede che il completamento del restante 50% del progetto sarà notevolmente più rapido rispetto alla costruzione della prima metà della struttura, che comprendeva il lungo e meticoloso processo di finalizzazione del progetto della stragrande maggioranza dei componenti.
Il direttore generale dell’ESO, Xavier Barcons, afferma: “L’ELT è il più grande della prossima generazione di telescopi terrestri ottici e nel vicino infrarosso e il più avanzato nella costruzione. Raggiungere il 50% di completamento non è un’impresa da poco, date le sfide inerenti a progetti grandi e complessi, ed è stato possibile solo grazie all’impegno di tutti quanti all’ESO. Sono veramente orgoglioso che l’ELT abbia raggiunto questo traguardo”.
Il piano è di iniziare le osservazioni scientifiche nel 2028; l’ELT affronterà questioni astronomiche del calibro di: Le leggi della fisica sono universali? Come si sono formate le prime stelle e le galassie? Cambierà davvero radicalmente ciò che sappiamo del nostro Universo? E tutto quello che ci farà sapere ci farà riflettere anche sul posto che occupiamo nel cosmo? Spero che queste domande non siano le sole a cui risponderà l’ELT, comunque io farò il possibile per tenervi aggiornati sui progressi della nuova costruzione. Allora a presto!!!