Il “ritorno” di una nova

La T Coronae Borealis… la nova ricorrente

Eccovi, meno male che siete arrivati prestissimo… dai veloci che dobbiamo partire!!! Vi voglio far arrivare davanti a due stelle davvero diaboliche… Forza che dobbiamo viaggiare fino alla Corona Borealis!!! Siamo a 3.000 anni luce dalla Terra… Sto proprio parlando di una nova ricorrenteÈ un tipo particolare di nova, caratterizzata da esplosioni che si ripetono nel tempo di una nana bianca, sulla cui superficie si accumula periodicamente l’idrogeno proveniente da un disco di gas alimentato da una compagna, innescando episodi di fusione nucleare. chiamata T Corona Borealis, che chiamerò per praticità T CrB!!!

Ora guardate la… verso la Epsilon della Corona Boreale… se spostate un pochino lo sguardo appena sotto di 1° grado trovate questa nova ricorrente, costituita da una gigante rossa di classe M3Sono stelle rosse con “basse” temperature, 3.000° circa. in orbita con una massiccia nana bianca; la gigante rossa cede alla nana bianca del materiale ad una velocità pazzesca, che arriva quasi a un milione di volte superiore a quella del vento solare.

Questo materiale si accumula sulla nana bianca e quando lo strato di idrogeno è abbondante, la sua compressione causa una fusione termonucleare incontrollata sulla superficie della stella che, genera il “lampo” energetico della nova. A differenza delle stelle novae “nane”Sono sistemi binari formati da una nana bianca e da una stella nana rossa ordinaria, che viene lentamente “divorata” dalla sua stella compagna. che esplodono ogni poche decine o centinaia di anni, le novae ricorrenti hanno un comportamento differente.

Per cui come potete vedere, la nostra nana bianca nel sistema T CrB è davvero una “signora” particolare, perché essendo così massiccia il lasso di tempo tra le esplosioni è molto breve, infatti ci sono più o meno 80 anni tra un brillamento e l’altro.


Novae Explosion
L’immagine artistica mostra l’esempio di come potrebbe esplodere una Novae. Credit: K. Ulaczyk / Warsaw University Observatory

Ho trovato dei resoconti storici che parlano delle eruzioni negli anni 1217 e 1787; nel 1866 e 1946 il fenomeno fu seguito con strumenti astronomici: così dalla decima magnitudine la nostra stella è passata alla magnitudine 2 nel 1866 e nel 1946 è arrivata alla 3… impiegando pochi giorni per ritornare alla sua indistinguibilità.

Uhhh sento già le vostre voci che urlano… e stanno chiedendo… ma se allora stai dicendo che tra un esplosione e l’altra passano 80 anni… che problema c’è? Perché il tutto dovrebbe capitare ancora tra due anni…

Eh no anime belle a quanto pare gli studiosi dell’AAVSOAmerican Association of Variable Star Observers, associazione che fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1911, ha coordinato, raccolto, valutato, analizzato, pubblicato e archiviato tutte le osservazioni delle stelle variabili condotte in gran parte da astronomi amatoriali. hanno scoperto che la nostra T CrB ha già iniziato il suo affievolimento tra marzo e aprile del 2023 e quando avvengono questi episodi vuol dire che l’eruzione primaria dovrebbe avvenire circa 1,1±0,3 anni dopo, ovvero nel 2024,4±0,3.


Il video mostra un esplosione di una novae simile a quello che succederà alla T Coronae Borealis. Credit: NASA, Conceptual Image Lab/Goddard Space Flight Center

Per cui noi aspettiamo con trepidazione questo evento, tenendo lo sguardo puntato sulla Epsilon della Corona Boreale. Ma se per caso la nostra nana bianca inavvertitamente ha ammassato molto più materiale del necessario… potrebbe diventare ancora più luminosa se la sua massa oltrepassasse il limite di 1.4 masse solari; dopodiché la stella cederebbe ed esploderebbe diventando una luminosissima e gigantesca supernovae, in questo modo la si potrebbe vedere anche ad una distanza di 2500 anni luce!!!

E anche per oggi è tutto, ma come al solito ritornerò presto con altre bellissime novità!!!