Encelado un oceano di ghiaccio

I Geyser di Encelado, la seconda luna di Saturno

Eccovi, vi stavo aspettando!!! Siete pronti per partire verso Encelado? Dai veloci… mica si può stare qui fino a domani, vi siete portati il giaccone pesante? Sulla luna di Saturno fa parecchio freddo, non vorrei che vi congelaste, e adesso… partiamo!!!

Come vi stavo dicendo questa luna è davvero affascinante e misteriosa, ma prima di svelarvi i suoi segreti vorrei descrivervela…

Encelado, la seconda luna di Saturno è stata scoperta dall’astronomo britannico William Herschel che individuò il satellite in orbita attorno al pianeta il 28 agosto 1789, una volta scoperto bisognava dargli un nome e qui il figlio dell’astronomo John Herschel gli diede un idea… perché non chiamarlo come un gigante? Così nella pubblicazione Results of Astronomical Observation made at the Cape of Good Hope del 1847, la luna venne chiamata come il Gigante Encelado, creatura metà uomo e metà animale: fino alle cosce aveva forma umana, mentre al posto degli arti inferiori aveva squamose code di serpenti; con gli altri Giganti, Encelado partecipò alla cosiddetta Gigantomachia.La battaglia tra i Giganti e gli Dei dell’Olimpo. Durante il combattimento Encelado tentò di fuggire ma la dea Atena lo sotterrò gettandogli sopra l’isola di Sicilia, luogo dal quale non poté più fuggire… erano pazzi questi dei! Ma passiamo oltre…

La luna di Saturno ha un diametro di circa 500 km, ed è caratterizzata da una superficie altamente tettonizzata, la sua superficie ghiacciata è notevolmente liscia in alcuni punti e di un bianco brillante dappertutto: in effetti è il corpo più riflettente del Sistema Solare. Poiché Encelado riflette così tanto la luce solare, la temperatura superficiale è estremamente bassa, circa – 201°C, però non è un luogo così gelido e inattivo come sembra. Infatti alcune parti di Encelado presentano crateri fino a 35 Km di diametro, mentre altre regioni sono poco craterizzate, il che indica importanti eventi di riemersione in un passato geologicamente recente. In particolare, la regione polare meridionale di Encelado è quasi completamente priva di crateri da impatto. L’area è inoltre disseminata da massi di ghiaccio grossi come una casa e di regioni scolpite da modelli tettonici caratteristici di questa regione della luna.


Encelado North Pole
L’immagine mostra la superficie ghiacciata liscia di Encelado. Credit: NASA, JPL-Caltech

Encelado orbita intorno a Saturno a una distanza di 238.000 Km tra le orbite di altre due lune, Mimas e Tethys; il satellite è bloccato marealmente col pianeta, questo vuol dire che gli mostra sempre la stessa faccia. L’orbita la percorre ogni 32.9 h all’interno della parte più densa dell’Anello E di Saturno. Inoltre, come altri satelliti nei sistemi dei pianeti giganti, Encelado è intrappolato in quella che viene chiamata risonanza orbitale.Ovvero quando due o più lune si allineano con il loro pianeta madre a intervalli regolari e interagiscono gravitazionalmente in modo più intenso. Il satellite orbita intorno a Saturno due volte, ogni volta che la luna più grande Dione, orbita una volta. La gravità di Dione modifica l’orbita di Encelado in una forma ellittica, per cui il satellite viene a trovarsi a volte più vicino e altre volte più lontano da Saturno, e ciò causa un riscaldamento di marea al suo interno.


Encelado cratered
L’immagine di Encelado mostra la sua superficie cratterizzata al Polo Nord, che sembra essere vecchia come nessun’altra nel Sistema Solare. Credit: NASA, ESA (the European Space Agency)

L’area Polare Nord di Encelado che vediamo qui è fortemente craterizzata, segno che la superficie non è stata rinnovata da molto tempo. Ma la regione polare meridionale mostra invece segni di un’intensa attività geologica, concentrata soprattutto intorno alle lunghe fratture note come “strisce di tigre” che spruzzano gas e minuscole particelle dalla luna.

Ma il segreto più grande che Encelado possiede è che come dicevo prima, spruzza il suo oceano nello spazio… come faccio a saperlo?  Diciamo che la sonda Cassini, ha fornito ai ricercatori il materiale adeguato, infatti sono riusciti a rilevare i fosfati nelle particelle di ghiaccio emesse dalla luna di Saturno. È stata proprio la sonda a rilevare per prima il mare salato sotto la crosta ghiacciata di Encelado. E poi con il CDACosmic Dust Analyzer, o più semplicemente Analizzatore di Polvere Cosmica, questo strumento sonda, “annusa”, analizza e scruta le particelle di polveri dell’ambiente plasmatico e della magnetosfera di Saturno. a bordo, ha potuto analizzare le gocce d’acqua dell’oceano. Le goccioline espulse con la nube di vapore e congelate nel freddo dello spazio, hanno intrappolato i sali disciolti e altre molecole presenti nell’acqua di questo “mare”, che sono state a loro volta catturate dal CDA.


Encelado, NASA's Cassini spacecraft
Il telescopio Hubble, ha beccato in flagrante la sonda Cassini, che si fa un giro sopra ai Geyser di Encelado. Credit: NASA/JPL-Caltech

Così dopo l’elaborazione, le analisi dei dati forniti dimostrano che l’oceano profondo è un “oceano di soda”, cioè ricco di carbonati disciolti, e contiene anche una serie di composti organici reattivi talvolta complessi. I ricercatori hanno anche trovato prove della presenza di sorgenti calde sul fondo dell’oceano, che probabilmente sono alimentate dalle maree di Saturno.

Ed ecco spiegato il motivo dell’anello E, che il satellite crea quando orbita intorno a Saturno: lo spruzzo di particelle ghiacciate si diffonde nello spazio intorno alla sua orbita. So che trovate la cosa interessante e allora vi racconto un po’ sulla formazione di questa fascia… È stato previsto che la deformazione mareale all’interno del nucleo siliceo di Encelado generi fluidi idrotermali caldi che risalgono dal confine nucleo-oceano e attraversano il guscio oceanico sottosuperficiale. Ciò solleva la possibilità che le particelle osservate dalla Cassini possano essere state prodotte dall’alterazione idrotermale ed espulse attraverso i pennacchi polari meridionali, come descritto in Science.

Per cui si può dedurre che questa alterazione idrotermale del fondo marino di Encelado potrebbe effettivamente essere la fonte delle particelle di silice nell’anello E di Saturno mediante la continua fuoriuscita di materiale proveniente dalle “strisce di tigre”, la serie di fratture presenti nel guscio di ghiaccio al polo sud; queste fratture agiscono come condotti che tagliano il guscio, attingendo a un serbatoio liquido sottosuperficiale contenente sodio e potassio. Il rilevamento di una significativa librazione fisicaÈ l’oscillazione dell’orientazione nello spazio relativa all’uniformità di rotazione e precessione. dimostra ulteriormente che il guscio di ghiaccio esterno di Encelado è meccanicamente disaccoppiato dal suo nucleo roccioso e suggerisce che il serbatoio sottosuperficiale sia un oceano globale.


The moon with the Plume
L’immagine mostra l’eiezione di molecole e ghiaccio da Encelado. Credit: NASA e Jay R. Thompson

L’eruzione sopra, sembra essere continua e genera un enorme alone di particelle ghiacciate intorno a Encelado, tuttavia, solo una piccola parte del materiale finisce nell’anello, mentre la maggior parte ricade sulla superficie della luna sotto forma di “neve”, contribuendo a mantenere Encelado di un bianco candore brillante.

I getti d’acqua che si notano, contengono diversi gas, tra cui vapore acqueo, anidride carbonica, metano, forse un po’ di ammoniaca e monossido di carbonio o azoto; queste sostanze costituiscono l’involucro gassoso del pennacchio, insieme come si è detto prima a sali e silice. Ma ancora una piccola cosa, la densità dei materiali organici nel pennacchio è circa 20 volte più densa di quanto previsto dagli scienziati.

Bene siamo arrivati alla fine, spero di essere stata come sempre chiara ed esauriente, ma non abbiamo finito qui… ci saranno presto altri pianeti insieme alle loro lune!!! A presto!!!