Viaggio nel profondo di Marte

Grazie a CaSSIS… le nuove immagini di Marte

Eccovi siete decisamente puntuali, benissimo!!!

Oggi vi voglio mostrare uno strumento straordinario che si chiama CaSSIS.Colour and Stereo Surface Imaging System. ne avete mai sentito parlare? No? Allora mettetevi comodi, ve lo illustrerò immediatamente!!

CaSSIS è un telescopio spaziale davvero incredibile, perché fa immagini ad alta risoluzione, ed è stato progettato per migliorare la nostra conoscenza della superficie del nostro Pianeta Rosso… Marte.

Ma volete sapere chi ha progettato questa bellissima “macchina”? È stata disegnata e realizzata all’Università di Berna.


CaSSIS Telescope
L’immagine mostra la Colour and Stereo Surface Imaging System (CaSSIS) costruita dall’Università di Berna. Credit: University of Bern

Lungo l’equatore di Marte, nella parte chiamata Ganges Chasma, c’è un canyon mineralogicamente vario nella porzione estremo-orientale delle Valles Marineris, ed è proprio li che CaSSIS ha “posato i suoi occhi”. Chiaramente il blu dell’immagine che vedrete fra un pochino qui sotto non riproduce le tonalità reali, ma è stato usato questo colore per far osservare meglio le diversità dei minerali che includono informazioni provenienti nell’infrarosso, invisibili all’occhio umano. Perché è grazie a questi filtri che gli scienziati possono evidenziare differenze mineralogiche o geologiche sulla superficie di Marte che altrimenti avremmo difficoltà a distinguere.


Crater in Valles Marineris, CaSSIS
L’immagine mostra un grande cratere da impatto. Credit: ESA

La forma e la consistenza della coltre di ejectaQuando un oggetto abbastanza massiccio colpisce un altro oggetto con una forza sufficiente, crea un’onda d’urto che si diffonde dall’impatto. L’oggetto si rompe scava nel terreno e nella roccia, producendo allo stesso tempo materiale, noto come ejecta da impatto. Questo materiale espulso è distribuito verso l’esterno dal bordo del cratere come detriti; può essere materiale sciolto o una coltre di detriti, che si assottiglia nelle regioni più esterne. mostrano che la superficie non era completamente asciutta al momento dell’impatto. Il ghiaccio d’acqua presente nel sottosuolo, mescolato alla roccia fratturata e alla polvere, ha formato una massa “fluidificata” di materiale che è stata espulsa verso l’esterno dal centro del sito di impatto. Ciò indica che al momento dell’urto era presente del ghiaccio d’acqua anche sulla superficie. Il cratere piccolo 1,2 km di diametro I suoi bordi lisci e il fatto che si trovi sopra la coltre di ejecta del suo vicino, indicano che si tratta di un cratere da impatto più giovane.


The devil's in the detail
L’immagine mostra dei cumuli caotici, increspature scolpite dal vento e tracce di “diavoli della polvere”: questa immagine mostra un paesaggio affascinante e ultraterreno vicino al cratere Hooke, negli altopiani meridionali di Marte. Credit: ESA/Roscosmos/CaSSIS

Ho capito, volete vedere più da vicino i diavoli di polvere…. eccovi accontentati!!!


Dust Devil, CaSSIS,
L’immagine mostra un particolare della Dust Devil. Credit: ESA/Roscosmos/CaSSIS

Su Marte sono state definite circa 30 regioni di terreno caoticoSi vedano le viste di Ariadnes Colles, Pyrrhae Regio e Iani Chaos dell’ESA Mars Express solo per un piccolo esempio.; sebbene questa piccola zona non sia stata definita come una di queste, il suo aspetto è davvero particolare. Queste tracce scure di attività passate sono state causate dai famosissimi “diavoli di polvere”, i vortici si verificano sia su Marte che sulla Terra quando l’aria calda sale rapidamente nell’aria più fredda.


Doppio Cratere CaSSIS telescope
L’immagine mostra un doppio cratere, in alto a destra, che si sono formati dall’impatto di due meteoriti. Credit: ESA, Roscosmos, CaSSIS

Siamo sulla Arcadia Planitia di Marte, dove crateri doppi come questi si formano quando due meteoriti impattano la superficie simultaneamente e vicini. Probabilmente i due bolidi si sono staccati dallo stesso oggetto, rottosi quando si è introdotto nell’atmosfera di Marte. Come potete notare i due crateri sono di dimensioni simili, il che significa che anche i due “proiettili” avevano all’incirca le stesse dimensioni.


Inside a martian canyon, CaSSIS
L’immagine mostra un’area del Melas Chasma, guardate la magnifica diversità dei sedimenti. Credit: ESA/Roscosmos/CaSSIS,

Ed ora lasciatevi trasportare dalla fantasia, siamo nell’enorme sistema di canyon delle Valles Marineris, si estendono per oltre 4.000 km sulla superficie del pianeta e in alcuni punti si immergono per oltre 7 km di profondità. E questa splendida area è denominata Melas Chasma: qui il CaSSIS mette davvero in evidenza la diversità spettrale delle forme di terreno e dei sedimenti che si trovano sulla superficie. Mostrando in oltre i dettagli di un deposito a blocchi sul fondo del Melas Chasma, coerente con un deposito di frana eroso ed esposto. Le increspature prodotte dal vento sono abbondanti e intercalate tra i blocchi.

Dove si notano una varietà di minerali… vedete le ondulazioni di colore marrone? Ecco, contengono probabilmente ossidi di ferro ferrico che danno origine a questo colore distintivo. Invece i materiali stratificati di colore bianco brillante implicano la presenza di un solfato di calcio idrato, probabilmente gesso, che si pensa si sia formato attraverso lo stagnamento e la successiva evaporazione “dell’acqua” che un tempo occupava porzioni del pavimento del Chasma.

Bello vero?? Avrei ancora moltissime foto da mostrarvi… ma ve le mostrerò nelle prossime puntate!!!

Se volete vedere altre foto davvero incredibili guardate La Città Inca dei ragni.

Allora a presto!!!