Quando Giove ha le lune… Ganimede, Callisto

Il ritorno dei fantastici 4 Ganimede, Callisto, Europa e Io

GANIMEDE

Eccovi, che piacere rivedervi, venite, sedetevi vi voglio raccontare chi era Ganimede.

Ganymḕdēs era un magnifico ragazzo, ma davvero splendido, che di solito pascolava un gregge di pecore vicino alle pendici del monte Ida. Un giorno Zeus che si voleva fare un giretto passava da quelle parti, vide il bellissimo ragazzo e gli piacque molto, per cui si trasformò in aquila lo rapì e se lo portò sul monte Olimpo; così il povero Ganimede fu messo a fare il coppiere agli Dei… Comunque ritorniamo ai giorni nostri e vediamo cosa si può raccontare di questo satellite.

Ganimede, è la luna ghiacciata di Giove, la più grande del nostro Sistema Solare, è più grande persino del pianeta Mercurio e del pianeta nano Plutone. Ci sono forti prove che Ganimede abbia un oceano sotterraneo di acqua salata che potrebbe contenere più acqua di tutta l’acqua presente sulla superficie della Terra. Potrebbe anche avere ghiaccio e oceani impilati in diversi strati come se fossero una pila di crêpes.
Ganimede è l’unica luna conosciuta ad avere un proprio campo magnetico, un fenomeno tipico di pianeti come la Terra. Il campo magnetico provoca aurore, o nastri luminosi di gas incandescente, che circondano i poli Nord e Sud della luna. Poiché Ganimede è vicino a Giove, il suo campo magnetico è incorporato o si trova all’interno del campo magnetico di Giove; quando il campo magnetico di Giove cambia, anche le aurore su Ganimede cambiano.


Ganymede aurora
L’immagine mostra le fasce aurorali di Ganimede (colorate in blu a titolo illustrativo). La quantità di oscillazione del suo campo magnetico suggerisce che la luna abbia un oceano di acqua salata al suo interno. Credit: NASA/ESA

È provato che Ganimede ha una tenue atmosfera di ossigeno, i ricercatori ritengono che questo gas provenga dalla superficie ghiacciata. La luna è molto più fredda della Terra, con temperature diurne che vanno da -183 °C a -113 °C, poichè Giove e le sue lune ricevono meno di un trentesimo della luce solare della Terra e Ganimede non ha un’atmosfera densa contenente “gas serra”Vengono definiti in questo modo i gas come la CO2 che trattengono il calore che un pianeta od un satellite ricevono dal Sole, come nel caso della Terra e di Venere. in grado di trattenere il calore .
Le immagini scattate dalla sonda Juno della NASA il 7 giugno 2021 hanno fornito un nuovo sguardo sulle caratteristiche della superficie di Ganimede, tra cui crateri, terreni con grandi regioni luminose di creste e solchi che attraversano terreni più vecchi e scuri, distinti e lunghi tratti strutturali forse legati a faglie tettoniche. Nel profondo di Ganimede, c’è un nucleo di ferro metallico che genera il campo magnetico della luna; un guscio di roccia circonda il nucleo e un altro guscio ghiacciato circonda tutto.


Ganymede moon
L’immagine della JunoCam a bordo della sonda Juno, mostra Ganimede. Credit: NASA

Come sempre vi voglio dare un po’ di numeri, niente matematica ma almeno potrete capire le dimensioni della luna: Ganimede ha un raggio di 2.631 chilometri ed è la luna più grande del nostro Sistema Solare, esso dista circa 1,07 milioni di chilometri da Giove, che orbita a circa 778 milioni di chilometri dal Sole, ossia 5,2 Unità AstronomicheUn’Unità Astronomica è di 1 au = 149.597.870.707 di Km; è la distanza tra il Sole e la Terra.. Da questa distanza, la luce solare impiega 43 minuti per viaggiare dal Sole al Sistema Gioviano.

Ogni 7 giorni terrestri, la luna completa un’orbita intorno a Giove, e intorno al Sole insieme a Giove e agli altri satelliti ogni 12 anni terrestri.

Ganimede, Io ed Europa sono in una cosiddetta risonanza orbitale: ogni volta che Ganimede orbita intorno a Giove una volta, Europa orbita due volte e Io orbita quattro volte. Questo schema nelle loro orbite è chiamato risonanza orbitaleL’altra grande luna di Giove, Callisto, non fa parte della risonanza orbitale, apparentemente perché all’inizio della storia delle lune era troppo lontana da Giove affinchè la sua orbita fosse tirata verso l’interno del sistema di lune.. Nel corso del tempo, le orbite della maggior parte dei grandi satelliti o pianeti tendono a diventare circolari, ma non nel caso di questi tre. La risonanza costringe le loro orbite a diventare leggermente ellittiche, o eccentriche. I satelliti si allineano l’uno con l’altro negli stessi punti delle loro orbite più volte, dandosi un piccolo strattone gravitazionale che impedisce alle loro orbite di diventare circolari.

Ganimede è “bloccato” marealmente, cio’ significa che, come la Luna con Terra, lo stesso lato di Ganimede è sempre rivolto verso Giove; anche le altre tre lune galileiane sono bloccate da un punto di vista mareale.

Callisto

Callisto era una splendida ninfa, ancella di Artemide, un giorno Zeus la vide e detto fatto se ne innamorò….. è una novità per voi? Quello che abbiamo capito è che Zeus ogni 2 secondi si innamorava e correva dietro ad ogni gonnella… ma veniamo a noi..

Callisto ha una superficie rocciosa e ghiacciata con molti crateri da impatto, alcuni dei quali molto grandi; anche qui è quasi certa la presenza d’acqua liquida salata al di sotto della crosta superficiale. La luna ha le stesse dimensioni di Mercurio, e presenta un’atmosfera molto tenue costituita da anidride carbonica ed un esosfera contenete ossigeno e idrogeno. Questo satellite ha un raggio è di 2.410 Km ed orbita a circa 1.883.000 di Km, compiendo una rotazione completa attorno a Giove in 16 giorni e mezzo; come ho detto altre volte… anche questa luna mostra sempre lo stesso lato a Giove.


Callisto moon, Jupiter
L’immagine mostra la superficie di Callisto ripresa dalla sonda Galileo, e mostra i diversi impatti sulla superficie della luna. Credit: NASA, JPL, DLR (German Aerospace Center)

Callisto Jupiter moon
Il mosaico di immagini mostra il cratere di impatto Valhalla, il punto luminoso centrale è di circa 600 chilometri di diametro, e probabilmente rappresenta il bacino di impatto originale. Gli anelli luminosi concentrici si estendono a circa 1500 chilometri dal centro dell’impatto. Credit: NASA, JPL

E questo è tutto… anzi no ancora una piccolissima storia sui fantastici 4… Callisto e le altre lune di Giove furono scoperte il 7 gennaio 1610 dallo scienziato italiano Galileo Galilei… ora è veramente tutto… è stata una passeggiata più lunga delle altre… abbiate pazienza, non è facile raccontarvi moltissime cose in poco spazio!!! A presto!!!!