Le misteriose apparizioni dei ragni vicino alla città inca
Finalmente siete arrivati, vi aspettavo!!! Oggi vi porto in un posto davvero fantastico, una città Inca favolosa dove ci accoglieranno una marea di ragni. Ma su, non cominciate col dire che a voi i ragni non piacciono, sono delle creaturine a guardar bene simpatiche!! No, non vi sto facendo una lezione di zoologia, giuro!! Stiamo ancora parlando di astronomia, e sto scherzando anche sui ragni, ma forse no… ne volete sapere di più? Allora forza, che dobbiamo partire per Marte!!!
Ormai sapete bene anche dagli altri articoli, che Marte è il quarto pianeta del Sistema Solare, ed è distante dalla Terra 54.600.000 km, e ultimamente le sonde che stanno lavorando sul pianeta scoprono delle cose davvero interessanti.
Tipo: il TGOL’ExoMars Trace Gas Orbiter, una missione congiunta ESA-Roscosmos ExoMars., ha l’obbiettivo di cercare biotracce su Marte, ed è stato proprio lui a riprendere molto chiaramente i “disegni dei ragni”.
Ma aspettate, andiamo con ordine, parliamo prima della città Inca… I ricercatori, non sanno proprio come si è potuta formare questa “città”, ma probabilmente le dune di sabbia potrebbero essersi trasformate in pietra nel corso del tempo. Diciamo che magari del materiale come il magma, o addirittura perché no, la sabbia sia filtrata attraverso lastre fratturate di roccia marziana e abbia “costruito” la città che vediamo noi oggi. O magari, le creste che si notano potrebbero essere “eskers”, strutture tortuose legate ai ghiacciai; fatto sta che noi possiamo ammirare queste strutture affascinanti.
Se osserviamo attentamente le “mura” della città, appare un grande cerchio che ha un diametro di 86 Km. Gli studiosi credono che la “città” si trovi all’interno di un grande cratere, formatosi quando una roccia proveniente dallo spazio si è schiantata sulla superficie del pianeta. L’impatto ha probabilmente provocato delle faglie nella pianura circostante, che sono state poi riempite dalla lava in risalita e che si sono consumate nel tempo a causa del vento.
Se poi esaminate la sezione centrale, si può notare che il paesaggio cambia leggermente; guardate i grandi vortici tondeggianti e ovali. Al centro destro dell’inquadratura invece, si trovano alcuni monti e colline di rilievo, con pareti ripide e cime piatte, che si innalzano per più di 1500 m sopra il terreno circostante. Queste si formano quando il materiale più morbido viene eroso nel tempo da flussi di vento, acqua o ghiaccio, lasciando dietro di sé il materiale più duro che forma queste colline.
Il terreno verso destra (nord) diventa sempre più coperto di polvere liscia e chiara. Ed è qui che i nostri amici “ragni” fanno la loro comparsa, infatti li possiamo rilevare sparsi sugli altopiani, appostati tra i canyon e gli avvallamenti… Lo so che non vedete l’ora di incontrarli, credo che le loro misure varino da 45 m… fino ad arrivare a 1 Km, per cui piccolini no???
Ma siete salvi, perché più che ragni veri, questi piccoli elementi scuri si formano quando la luce del sole primaverile cade su strati di anidride carbonica depositati durante i bui mesi invernali. Con l’arrivo della luce solare, l’anidride carbonica congelata sul fondo dello strato si trasforma in gas, per poi successivamente accumularsi rompendo le lastre di ghiaccio sovrastanti. In questo modo il gas si libera nella primavera marziana, trascinando il materiale scuro in superficie sotto forma di alte fontane o geyser, prima di ricadere e depositarsi sulla superficie, frantumando strati di ghiaccio spessi fino a un metro.
Questi “ragnoni” che il TGO ha agguantato nella sua ripresa, tappezzano sia le colline che gli altipiani di Marte, nascondendosi un po’ ovunque. Ora vi lascio ancora una bellissima immagine topografica della regione polare meridionale di Marte, guardate come risalta bene la città Inca o che dir si voglia Angustus Labyrinthus.
Allora anime belle, avete visto come sono simpatici questi “ragnoni”? E la “città Inca, poco bella?
Alla prossima avventura!!!