… scopriamo insieme il catalogo astronomico di Caldwell
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Oggi vi voglio portare nell’immensa biblioteca del nostro Universo, siete strabiliati, lo so!!! Non fate caso alla polvere, le stelle ne lasciano sempre in giro parecchia ed in più la sparpagliano ovunque. E ora una domanda… sapete quanti cataloghi astronomici esistono al mondo??? Sinceramente me lo sono chiesta anch’io prima di scrivere questo articolo, e non trovando risposta da nessuna parte, mi sono rivolta alla mia fonte segreta ed affidabile, che mi ha detto diverse centinaia… se non migliaia. Ma non convinta, sono andata a rovistare in un grande guazzabuglio di libri… ed ho trovato che i cataloghi consolidati e attivamente utilizzati nel campo dell’astronomia potrebbero essere attorno a 2.000!!!
Lo so, persino io sono rimasta davvero basita, quasi marmorizzata, non pensavo esistessero così tanti cataloghi!! Però ripensandoci bene… sì, perché le stelle sono innumerevoli, ed anche gli oggetti dell’universo sono molti, come ormai avete imparato, ci sono galassie che si suddividono in visibili nell’emisfero boreale e australe, poi ci sono le nebulose, i quasar, le pulsar, gli ammassi aperti, oggetti celesti di varia natura ed esotici, esopianeti e potrei stare qui tutto il giorno ad elencarvi quello che si può trovare all’interno di questi immensi “libroni”.
Ma c’è un catalogo di cui vi vorrei parlare oggi, eccolo laggiù, sì, quello più polveroso di tutti… al suo interno troveremo ben 109 oggetti stellari e nebulari, dovete sapere che questo registro è stato progettato come complemento al catalogo di Messier. E gli oggetti al suo interno sono distribuiti per tutto il cielo notturno, sia in declinazioni settentrionali che meridionali.

Ma lasciate che vi racconti un po’ chi era Sir Patrick Alfred Caldwell-Moore, sin da piccolino aveva iniziato ad osservare il cielo con un telescopio ricevuto in regalo. Sebbene fosse stato accettato per studiare alla Cambridge University, dovette rinunciare a causa di problemi di salute e scelse invece di proseguire la sua istruzione in maniera autodidatta. Nonostante fosse principalmente un astronomo senza aver seguito regolari studi, diede contributi significativi alla comunità scientifica. Moore divenne famoso soprattutto per il suo ruolo di conduttore del programma della BBC “The Sky at Night”, iniziato nel 1957 e terminato nel 2012; uomo davvero eccentrico e particolare, il nostro signore, sempre col monocolo sull’occhio destro, ma capace di dare un grandissimo contributo all’astronomia. Il suo Catalogo Caldwell è ancora oggi ampiamente utilizzato dagli appassionati di astronomia per osservare e studiare oggetti celesti spettacolari… ed ecco alcune immagini…

Questa immagine è davvero spettacolare, la C 34 appartiene alla costellazione del Cigno, è parte di un resto di supernova, ed è una nebulosa a emissione. A volte viene anche chiamata NGC 6960… ma anche… Nebulosa Scopa della Strega, poiché si trova nella parte occidentale della Nebulosa Velo. La Caldwell 34,È solo una “piccola” porzione della Nebulosa Velo. è il risultato dell’esplosione di una supernova avvenuta circa 10.000-20.000 anni fa. L’onda d’urto e i gas espulsi dalla supernova si sono espansi nello spazio, interagendo con il materiale interstellare circostante e creando strutture filamentose brillanti.
La nebulosa è composta da diversi filamenti di gas ionizzato che brillano a causa della radiazione degli strati più esterni espulsi dalla stella esplosa. In Caldwell 34, i filamenti sono particolarmente dettagliati e appaiono come lunghe strisce luminose di gas.

Ed ora ammiriamo questo perfetto gioiello, siamo a circa a 2.000 anni luce di distanza dalla Terra, e questa Nebulosa è conosciuta con diversi nomi: C 74, “Nebulosa a otto esplosioni”, Nebulosa ad anello del Sud o più semplicemente come NGC 3132. Questo oggetto è uno straordinario esempio di nebulosa planetaria, una nube di gas in espansione che circonda una stella morente.
Ed ora ho lasciato per ultima quella che più mi impressiona, non perché sia brutta… ma perché dimostra tutta la potenza e la forza e la rivoluzione di quello che succede nell’universo, lo so, siete curiosissimi e allora osservate il processo di nascita delle stelle. Guardate che cosa possono provocare le “esplosioni” dei venti stellari, e le radiazioni ultraviolette hanno un’intensità inimmaginabile a confronto dei fenomeni che conosciamo noi. È un lavoro potente ed immenso perché le onde d’urto stanno comprimendo le pareti circostanti di idrogeno freddo. In questa fase si stanno innescando le formazioni stellari.

Siamo nella costellazione della Carena ad una distanza dalla Terra di circa 7.500 anni luce, questa Nebulosa ad emissione si chiama Caldwell 92, NGC 3372. La Nebulosa Carina si trova all’interno della nostra galassia, la Via Lattea australe. Dove nel cuore della nebulosa si trova Eta Carinae, un sistema di almeno due stelle, la più grande delle quali la Eta Car A è circa 100 volte più massiccia del Sole e 5 milioni di volte più luminosa. Stelle di queste dimensioni sono estremamente rare; dobbiamo però dire che la nostra galassia ospita centinaia di miliardi di stelle, ma solo decine di esse hanno una massa pari a quella di Eta Car A.
Incredibili vero le Caldwell? Se per caso le volete scoprire tutte… piano piano ve le mostrerò!!
Ancora una cosa, se come me, volete cercare quanti cataloghi esistono nel mondo, potete farlo. Anche se potrebbe essere davvero complicato, soprattutto a causa della continua scoperta di nuovi oggetti, specialmente con l’avvento delle missioni spaziali e i vari telescopi… ma almeno mi aiutereste a capire quanti ce ne siano nel mondo…. Grazie!!! A presto!!!