“Okay Houston, we’ve had a problem here”
Eccovi miei cosmonauti!!! Oggi vi voglio parlare di un bel libro che avevo comprato un paio di anni fa, ed era rimasto lì nella mia catasta “libri da leggere!!!” e siccome ne ho davvero, davvero tanti, si era nascosto tra Darwin... Diario di un Naturalista Giramondo e La Fisica del Diavolo di Jim Al-Khalili. Poi l’altra sera cercando qualcosa di “leggero” da leggere mi è apparso un dorso rosso, attirata l’ho sottratto dal mio mucchio selvaggio ed ho incominciato a leggerlo!!!
Gli scrittori??? Filippo Bonaventura, Lorenzo Colombo, Matteo Miluzio.
Devo dire che questo libro mi ha davvero stupito, perché tra un fallimento, una battuta, un buco nero e Piergildo che gira nel libro… questo trio di scienziati-divulgatori ha fatto davvero un bel lavoro: ha preso il mondo dell’astronomia che solitamente è un tantino affollato di formule, galassie impronunciabili e tizi con barbe lunghissime, e lo hanno trasformato in una serie di racconti divertenti, affascinanti e stranamente “umani”.
Fallimenti spaziali??? Ho capito che ce ne sono a bizzeffe!!! Ad esempio: voi sapevate che il telescopio Hubble, partito come un bel cioccolatino incartato, si era… posso dire… spetasciato??? Eh si, miei carissimi lettori, dopo averlo pensato, assemblato, e portato in orbita con il suo specchio di 2.4 m di diametro… il ragazzo era leggermente miope, o per dirla come i tecnici dell’ESA e della NASA: lo specchio primario aveva un’aberrazione sferica!!! Tristezza, disperazione e irritazione verrebbe da dire!!! Il telescopio era costato ben 1.5 miliardi di dollari… non poco direi!!!
Ma poi è stato salvato da una riparazione spaziale che ha fatto più miracoli di un santo. Facendo cosa??? Gli scienziati avevano incominciato a sviluppare delle tecniche per cercare di migliorare la “nebulosità”. Dovete sapere che proprio in quell’epoca gli astronomi che mai si arrendono, ma che cercano di superare i limiti nonostante le avversità stavano cercando di ovviare al problema del telescopio spaziale.
Come mettendogli gli occhiali??? Ci avete quasi azzeccato, i nostri studiosi avevano pensato a due soluzioni, la prima inventarsi un software chiamato di deconvoluzioneUna tecnica matematica utilizzata per migliorare la qualità dei segnali e delle immagini astronomiche, che abbiano subito un’operazione di “sfocatura” o “distorsione” durante il processo di acquisizione o trasmissione. In astronomia con questa tecnica si cerca di “correggere” gli effetti di distorsione, introdotti dal sistema ottico del telescopio o dall’atmosfera terrestre, se le osservazioni sono fatte da terra.. e la seconda andare proprio ad aggiustarlo fisicamente. Cos’è successo poi???…
A questo punto dovete leggere il libro, non vi anticipo nulla!!!
A questo punto posso solo dire una cosa, questo libro è un missile sparato dritto al cuore di chi ama l’Universo, ma senza prendersi troppo sul serio. Come ho detto prima… niente formule fisiche, ma ogni capitolo è una piccola supernova di storie vere, assurde, con errori incredibilmente umani, dove i disastri diventano scoperte e le cantonate… si trasformano in meraviglie.
Per cui non mi resta che dirvi… Buona lettura e a presto!!!